La chiesa di Santa Maria Nascente, dove Fabio Chiaroni, costruttore edile, Daniela Albano, sua moglie, titolare di un negozio di intimo, e il loro secondogenito Lorenzo, di soli 12 anni, abitavano, ha ospitato i loro funerali, tra gli applausi e le lacrime di commozione per quanto è loro accaduto ma, come sempre, anche durante le cerimonie funebri, è inevitabile che qualcosa si verifichi.
Si tratta di imprevisti che non possono essere calcolati. Difatti, nel bel mezzo della cerimonia, officiata dall’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, un uomo, tutto ad un tratto, è salito sul pulpito e ha cercato di prendere la parola, tempestivamente bloccato dai carabinieri e allontanato dal luogo religioso in cui si stavano svolgendo i funerali.
L’uomo, dal suo canto, sarebbe voluto intervenire per proporre la sua personalissima soluzione per questo tipo di delitti. Paderno Dugnano ha proseguito poi, nel raccoglimento, nel silenzio, e nelle lacrime, l’ultimo saluto ai tre membri della strage familiare che ha tinto di rosso la cronaca nazionale. Sono stati momenti molto toccanti, quelli delle esequie, giorno di lutto cittadino. Il sindaco, difatti, ha previsto per ieri,giorno dei funerali, la sospensione delle manifestazioni pubbliche, con l’esposizione delle bandiere a mezz’asta nelle sedi comunali e negli edifici pubblici.
Inoltre è stato osservato un minuto di silenzio a mezzogiorno, e quando i feretri sono usciti dalla chiesa, sono stati fatti volare dei palloncini azzurri. Ha catturato l’attenzione dei presenti e della stampa, in particolare, un messaggio, riportato su uno dei palloncini, in cui è scritta una dedica per il più piccolo deceduto, Lorenzo, che recita: “Ti voglio bene e non ti dimenticherò”.
Il sindaco ha espresso il suo pensiero sull’accaduto, dichiarando: “Che questa tragedia non cada nell’oblio. Non so spiegarmi e non ho minimamente la capacità per poterlo fare ma la cosa che dico è che non possiamo pensare che tra tre mesi tutti ci si dimentichi di questo fatto tranne la famiglia”.