Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale sono adesso in corso le indagini per capire quanto accaduto e se Ottavia e i compagni di esplorazione abbiano rispettato tutte le misure di sicurezza previste.
I colleghi della Piana hanno riferito che è molto importante esplorare il sottosuolo in quanto durante queste esplorazioni che rientrano comunque tra gli sport estremi, si ottengono importanti informazioni sulla qualità dell’acqua che beviamo e sullo stato di salute del pianeta in generale.
“Abbiamo iniziato la giornata con una bella notizia: erano le 2:59 quando i nostri operatori hanno portato fuori dalla grotta la barella con la speleologa, rimasta bloccata dallo scorso sabato. È stato un intervento lungo e complesso, durato 75 ore di operazioni ininterrotte. Abbiamo avuto più di 159 operatori coinvolti, provenienti da 13 regioni differenti, e fortunatamente siamo riusciti ad anticipare un po’ le tempistiche di uscita” – così ha detto Federico Catania, uno dei soccorritori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.
Catania afferma che non è stato assolutamente facile estrarre dalla grotta la speleologa. Nelle ultime ore la donna nonostante la stanchezza ha anche collaborato attivamente e questo ha sicuramente anticipato i tempi per il salvataggio. Anche l’ambiente seppur angusto non ha dato particolare fastidio ai soccorritori.
“Pensavamo che l’intervento sarebbe terminato domani mattina, ma l’ultimo tratto della grotta, grazie anche al lavoro svolto dagli operatori specializzati che noi definiamo ‘disostruttori’ si è rivelato più agevole del previsto” – ha affermato ancora Catania a TL 102.5.
Insomma tutto bene quel che finisce bene anche se adesso saranno appunto le indagini a farci capire bene che cosa sia successo.