
Ornella Vanoni ha vissuto e se n’è andata esattamente con la sua eleganza discreta che l’ha sempre contraddistinta. La sera del 21 novembre 2025, nella sua casa di Milano, ha cenato, si è accomodata in poltrona e ha chiesto un gelato. Poco dopo, la cantante è stata trovata con la testa china sul petto.
A raccontare quelle ultime ore è stato Mario Lavezzi, amico di una vita, produttore e quasi un fratello per Ornella. “Se ne è andata come voleva, in un soffio, con eleganza”, ha confidato, ricordando quanto fosse ancora lucida e splendida fino all’ultimo momento. Lavezzi ha sottolineato come la Vanoni non avrebbe mai permesso alla vecchiaia di definirla o limitarla, coerente con la donna che ha sempre affrontato la vita con ironia e intelligenza.
La scomparsa della cantante ha segnato la fine di un’epoca nella musica italiana. Icona indiscussa, Ornella Vanoni ha sempre affrontato la vecchiaia con consapevolezza, parlando apertamente della morte e dei suoi desideri riguardo al funerale. “Voglio vivere finché mi tocca, ma fammi vivere bene fino a quel momento”, aveva raccontato.

Nonostante la carriera luminosa costellata di successi intramontabili, Ornella Vanoni ha patito sino all’ultimo un grandissimo rimpianto. Non si tratta di un’occasione persa dal punto di vista professionale, ma di un rimorso che ha riguardato la sua vita privata. Non ha mai nascosto, specialmente negli ultimi anni, di aver fatto i conti con i sensi di colpa per il trattamento riservatao al figlio, Cristiano Ardenzi.
Come noto, il rapporto con Cristiano è sempre stato complesso e difficile. Nata dalla relazione con l’impresario teatrale Lucio Ardenzi, Cristiano è cresciuto lontano dai riflettori, affidato ai nonni per gran parte dell’infanzia, una scelta che la cantante ha più volte definito dolorosa ma necessaria. Vanoni non ha mai nascosto il peso di quei sensi di colpa: “Il mio grande rimpianto? Non essere stata presente come avrei voluto”, confessava in un’intervista.