
Il sipario è calato nella sua casa di Milano, dove la cantante risiedeva. È qui che la sua assistente l’ha trovata, dopo l’arresto cardiocircolatorio che non le ha lasciato scampo.
L’abitazione, che amava definire «molto più piccola» della precedente, era il suo rifugio rasserenante, ristrutturato con pareti in cui il verde era il colore predominante. Nonostante l’enorme successo, stimato in oltre 65 milioni di dischi venduti in carriera, l’attenzione si è spostata rapidamente sulla complessa eredità, non solo artistica.
È emersa infatti la storia di un patrimonio perduto di circa 118 milioni di euro. La stessa Vanoni aveva spiegato che, in passato, le “fregarono tanti soldi”, spesso spesi per sfidare una profonda solitudine. A vegliare sul suo ultimo percorso resta il figlio Cristiano, ma è nel ricordo di un amico che risiedono i dettagli più commoventi.

La cantante aveva chiesto al trombettista Paolo Fresu di suonare al suo funerale, un desiderio confidato sei anni fa e che verrà esaudito.L’addio dovrà essere altrettanto scenografico quanto la sua esistenza.
La sua ultima volontà includeva l’essere seppellita con un elegante abito Dior e la dispersione delle sue ceneri nella sua amata Venezia, forse sulle acque del Canal Grande.Un finale scritto per non passare inosservato, come ogni momento di quella che è stata l’immensa Ornella.
Nei prossimi giorni si terranno i funerali della cantante mentre dalla giornata di domenica 23 sarà aperta la camera ardente presso il Piccolo Teatro di Milano un luogo molto caro alla stessa Vanoni, lì la città e l’Italia intera renderanno omaggio alla grandissima Vanoni.