Ornella Vanoni, è successo all’apertura della camera ardente (2 / 2)

Non si è atteso l’arrivo dei funerali per rendere omaggio a una delle sue cittadine più amate: il sindaco Beppe Sala ha immediatamente proclamato il lutto cittadino. Milano, in questo modo, onora la sua artista che in oltre sessant’anni di carriera ha saputo vendere l’impressionante cifra di 65 milioni di dischi.

Nessuno, nel quartiere di Brera dove la 91enne ha abitato per gran parte della sua vita prima di trasferirsi a pochi passi, si è stupito della commozione. Per molti, Ornella Vanoni era semplicemente un’istituzione con cui scambiare un sorriso. L’ultimo respiro, causato da un fatale arresto cardiocircolatorio, è stato registrato a casa sua, mentre la cantante veniva trovata senza vita nella notte.

L’ondata di commozione, già travolgente, ha toccato anche il mondo della politica e dello spettacolo. Commovente il ricordo di figure come la senatrice a vita Liliana Segre e l’amico e collega Renato Zero.

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A testimoniare l’eredità lasciata, colleghi come Fabio Fazio si sono dichiarati “impreparati a dire qualsiasi cosa” di fronte al dolore, mentre Annalisa ha ricordato la Vanoni “immensa in ogni sua manifestazione artistica”. Ma quello che è successo alla camera ardente appena aptta ha lasciato tutti di stucco.

Un grande cesto di rose bianche è stato lasciato infatti dal compositore e cantautore Mario Lavezzi, che aveva prodotto diversi album di Vanoni: “La sentivo tutti i giorni. Sono devastato” – ha detto il professionista arrivando alla camera ardente della Vanoni dove i giornalisti stanno intervistando le persone più importanti dello spettacolo italiano che stanno arrivando per rendere omaggio alla Vanoni.