
A stroncare la vita di Ornella Vanoni, all’età di 91 anni, è stato un blocco cardiocircolatorio, sopraggiunto nella sua casa di Milano. La notizia, giunta nella notte tra il 22 e il 23 novembre, ha scosso l’intero panorama dello spettacolo, lasciando un vuoto incolmabile.
I resoconti più ravvicinati avevano già messo in luce come la cantante milanese non fosse in piena forma da diversi giorni. Il malore finale, infatti, è arrivato intorno alle 23 di veerdì sera, ma il corpo inviava segnali di un’emergenza latente che l’artista, forse, aveva sottovalutato.
Si chiude così una carriera lunga e irripetibile, costellata da collaborazioni con i più grandi autori italiani, Lucio Dalla e Fabrizio De André compresi. Un percorso che le ha permesso di vendere oltre 65 milioni di dischi, guadagnandosi il titolo di vera e propria leggenda. Il cordoglio sui social è stato immediato e vastissimo, un flusso ininterrotto di messaggi da parte di colleghi, amici e ammiratori.

La commozione ha toccato personaggi di tutti gli ambiti: da Luciana Littizzetto, che l’ha ricordata come la sua “Tesora mia adorata”, a un attonito Fabio Fazio, che si è detto “impreparato a dire qualsiasi cosa”. Anche i volti più giovani della musica, come Annalisa, hanno voluto sottolineare la sua natura di artista immensa in ogni singola manifestazione.
Il cardiologo Furio Colivicchi, presidente dell’Anmco (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri) ha inoltre informato sull’importanza nel riconoscere i sintomi di un blocco cardiaco. Il sintomo più preoccupante è il dolore toracico, al petto, nella regione precordiale. Se quando si salgono le scale si avverte un fastidio al petto o una pressione, allora questo è un sintomo. Bisogna quindi contattare il prorprio medico.