Il gancio, in questo passaggio epocale, è rappresentato da Cristiano Ardenzi, l’uomo che incarna il punto focale della vita privata della grande artista. È lui l’unico erede diretto della Vanoni. Il suo arrivo risale al 1962, frutto del matrimonio tra la cantante e l’impresario teatrale Lucio Ardenzi.
Una figura sempre mantenuta lontana dai riflettori e dal clamore che ha accompagnato ogni passo della madre. Nonostante il legame di sangue, il loro rapporto è stato spesso descritto come difficile e complesso, una dinamica personale tenuta strettamente al riparo dall’attenzione del pubblico.
Mentre il mondo piange l’icona, è lui a ritrovarsi investito del compito di gestire non solo il lutto, ma anche l’ingente eredità materiale e morale lasciata dalla madre.Il figlio della Vanoni, che oggi conta 63 anni, pur avendo scelto la via della riservatezza assoluta, è destinato a diventare la chiave di volta per il futuro del patrimonio artistico che la cantante ha costruito in oltre settant’anni di attività.
Vanoni ha sempre tenuto Cristiano lontano dai riflettori per proteggerlo da un’esposizione mai desiderata. La decisione fu presa quando era ancora molto piccolo: niente apparizioni pubbliche, niente interviste, niente mondanità. Una scelta che Cristiano ha mantenuto anche da adulto, conducendo una vita riservata, di cui si conoscono appunto pochissimi dettagli.
“Con lui ho ricostruito il rapporto nel tempo», raccontò, spiegando che da bambino il figlio temeva di essere messo in secondo piano dal “rutilante mondo dello spettacolo” – aveva spiegato Vanoni. Molto proabilmente sarà a lui a ricevere la maggiore eredità ma tutto si vedrà alla lettura del testamento.