Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale si è tenuto a Roma una mostra volta anche a sensibilizzare la popolazione sull’utilizzo di oggetti atomici i nucleari che possono arrecare molto danno alle persone.
Si trattava di una mostra molto importante dove sono stati anche illustrati gli effetti che un oggetto del genere lanciato sulla stessa Roma avrebbe in tutta Italia. C’erano anche le testimonianze delle persone sopravvissute a Hiroshima e Nagasaki le quali ancora oggi fanno i conti con molti problemi di salute.
Questa mostra ha fatto capire che cosa succederebbe se l’atomica dovesse per caso essere sganciata sulla Capitale. L’ipotesi ricostruttiva all’interno della mostra prevede lo sgancio di un simile oggetto sui cieli di San Giovanni in Laterano la stessa zona dove si è tenuta la mostra in questione.
Nel primo caso si considera la deflagrazione di un oggetto tipo la Little Boy da 15 kilotoni sganciata su Hiroshima il 6 agosto del 1945, che produrrebbe una palla di fuoco di 180 metri, danni gravi per 340 metri, radiazioni per 1,2 chilometri e un’ondata di calore per quasi 2 chilometri e oltre 113mila decessi. Il secondo caso prevede lo sgancio di un oggetto tipo a W76, cioè una moderna termonucleare da 100 kilotoni, molto più potente di quelle a Hiroshima e Nagasaki ma nemmeno la più potente. Qui i decessi sarebbero già oltre 300mila.
Secondo il presidente di Senzatomica Daniele Santi tali oggetti contribuiscono ad avere bruttissime conseguenze anche negli anni seguenti sulle persone che ancora oggi ad esempio in Giappone stanno facendo i conti con brutte conseguenze sulla salute.