"Ora posso dirlo". Pippo Baudo, parla l’uomo che minacciò di togliersi la vita a Sanremo (2 / 2)

Roma si è stretta oggi attorno alla figura di Pippo Baudo, uno dei volti più amati della televisione italiana, scomparso all’età di 89 anni. Dalle 10 alle 20, la camera ardente allestita al Teatro delle Vittorie ha accolto un flusso costante di cittadini, fan e personalità del mondo dello spettacolo e della politica, giunti per rendere omaggio al “re della tv”.

Nel corso della giornata, tra i tanti che hanno voluto portare il loro tributo, sono arrivati il vicepremier Antonio Tajani, la conduttrice Mara Venier, l’ex moglie Katia Ricciarelli, e ancora Fiorello, Gianni Morandi, Laura Pausini, la cantante Giorgia.

I funerali sono fissati per mercoledì 20 agosto, presso il Santuario della Madonna della Stella a Militello in Val di Catania, il paese natale del presentatore. Accanto alle celebrazioni ufficiali, il ricordo di Baudo ha riportato alla memoria anche uno degli episodi più discussi della sua lunga carriera: la serata del 23 febbraio 1995 al Festival di Sanremo, quando un uomo minacciò di togliersi la vita sul palco dell’Ariston.

Pippo Baudo, stupore nella notte: una scena incredibile sconvolge tutti Pippo Baudo, stupore nella notte: una scena incredibile sconvolge tutti

Quell’uomo era Pino Pagano, allora 39enne, che oggi – a 69 anni – ha voluto raccontare a La Nazione il proprio dolore per la scomparsa del conduttore. “Per me è un lutto personale, Pippo quella sera mi salvò davanti a 16 milioni di italiani”, ha dichiarato. Pagano vive oggi a Castel Maggiore, in provincia di Bologna, con una pensione di invalidità di 750 euro, e conserva ancora i ricordi di quella notte: gli articoli di giornale e gli stivaletti indossati sul palco.

Racconta che l’episodio, nato come gesto disperato, fu in realtà concordato per colmare il vuoto lasciato dall’assenza di Elton John. “Pensavo di cambiare vita – ha spiegato – mi avevano promesso 25 milioni di lire, alla fine ricevetti solo 500mila e qualche apparizione televisiva. Credevo fosse un trampolino, invece fu solo pubblicità negativa”.