Omicidio Saman Abbas, l’agghiacciante notizia è di questi minuti. Tutte le novità sui resti (2 / 2)

La procura di Reggio Emilia ha depositato alla Corte d’Assise una richiesta urgente di incidente probatorio in modo da poter riesumare il cadavere ritrovamento nel casolare diroccato per accertarsi che esso sia proprio quello della 18enne scomparsa nel 2021. L’incidente probatorio, in termini prettamente giuridici, è il procedimento atto ad anticipare e acquisire la formazione di una prova emersa durante le indagini prima del processo vero e proprio.

Ricordo che perla scomparsa di Saman ci sono 5 indagati, sospettati di omicidio e che la prima udienza del processo ci sarà il 10 febbraio 2023. Saman Abbas, secondo il pm  che ha ottenuto il rinvio a giudizio per i 5 imputati, la 18enne pachistana venne uccisa per aver rifiutato il matrimonio combinato nel suo paese, continuando ad avere una storia con un connazionale che vive in Italia, nonostante l’opposizione dei suoi genitori.

Per poter esumare il corpo, il procedimento dovrà avvenire davanti ai periti nominati dalla procura, dagli avvocati difensori degli indagati e dai legali delle parti civili. Le parti civili al processo (quelle cioè che si qualificano come danneggiate dal reato) saranno l’associazione Penelope, il fratello minore di Saman Abbas, la sindaca di Novellara, Elena Carletti, e l’Unione delle comunità islamiche in Italia. Si tratta di un procedimento che richiederà probabilmente del tempo prima di poter capire a chi appartengano effettivamente i resti ritrovati nel casolare.

La prova suprema è quella del Dna, che verrà prelevato davanti ai periti delle parti. Ora sappiamo, però, come si è arrivati a quel casolare. Sarebbe stato lo zio di Saman, Danish Hasnain a condurre le forze dell’ordine sul posto, indicando esattamente il punto in cui scavare. Hasnain, recluso in Italia, è sospettato di essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio e il suo non sarebbe stato un atto di compassione ma dettato dalla possibilità di poter ottenere uno sconto di pena.  Il punto della sepoltura era coperto con detriti e mattoni e questo ha impedito ai cani specializzati nella ricerca di cadaveri di fiutare la presenza del corpo.

In un’intercettazione risalente al 6 giugno 2021, intercorsa tra Shabbar Abbas dal Pakistan, e il fratello Fakhar, rimasto in Italia,  il padre della 18enne, nel commentare la notizia della ricerca del corpo della figlia da parte dei carabinieri, avrebbe detto: “Com’è uscita questa cosa? Chi è stato? Sapevate voi due (Fakhar e un’altra persona, ndr) e sapevamo noi cinque”. Per la procura, Shabbar, parlando di “noi cinque” intendeva se stesso, la moglie Nazia Shaheen, il fratello Danish Hasnain e i due cugini di Saman, Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq. Tutti devono rispondere di omicidio e soppressione di cadavere anche se al momento Nazia è ancora latitante.