Omicidio Elena Del Pozzo: “CROLLA TUTTO”. Ecco cos’hanno scoperto (2 / 2)

Inizialmente la Patti aveva inscenato un rapimento da parte di un commando di uomini incappucciati, di cui uno armato, tanto che tutti noi abbiamo pensato al sequestro e per ore, le sorti di Elena, sono state appese a un filo, con le ricerche scattate tempestivamente. E’ bastato un interrogatorio incalzante, durante la notte, a farle vuotare il sacco, indicando il campo incolto di Mascalucia doveva aveva sepolto il corpo. Sono ben 15 le pagine di ordinanza cautelare in carcere, emessa dal gip Daniela Monaco Crea, nei confronti di Martina Patti, con l’accusa di omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere.

La gip ha dichiarato: “L’unica spiegazione logica e plausibile della dinamica degli eventi è quella che Elena sia stata vittima di un preordinato gesto criminoso, meditato e studiato dalla madre”, aggiungendo che la bimba è stata “vittima di una morte violenta particolarmente cruenta e anche lenta”Un massacro compiuto agendo da vera calcolatrice, con freddezza e lucidità. Martina, infatti, quando ha caricato nella Fiat 500 la figlia per ucciderla, “aveva portato con sé un coltello e ben cinque sacchi della spazzatura necessari per la completa esecuzione del delitto”.

Stando alle indagini, sembra che la madre reo confessa abbia coperto la testa della figlia con un sacco della spazzatura, forse perché non aveva il coraggio di colpirla guardandola negli occhi. Difatti la Patti agli inquirenti ha raccontato:  “Ero girata e non volevo guardare”. Poi c’è un altro dato da non trascurare: il fatto che Martina non abbia mostrato alcun segno di pentimento. “Tutti elementi che denotano una particolare spregiudicatezza, insensibilità alle regole del vivere civile, un’assoluta mancanza di resipiscenza ed intensa volizione criminosa”,ha concluso la gip

Ora però è arrivata una notizia che segna una sorta di svolta in questo caso: il nonno di Elena Del Pozzo, ossia il padre di Martina,  aveva capito che la storia del rapimento non reggeva, chiedendole delle spiegazioni. “Dimmi la verità”, le ha detto, rassicurandola sul fatto che “il suo sentimento per lei non sarebbe mutato qualunque azione avesse commesso”. Solo allora Martina è crollata davanti al padre e ha confessato. “La bambina non c’è più”, mostrandosi disponibile a portarlo sul luogo dove aveva seppellito il cadavere di Elena.

I carabinieri, su indicazioni dell’indagata, hanno ritrovato il corpo della bimba, sotterrato in una buca. Elena indossava solo una maglietta. Sul posto sono stati anche trovati un pantaloncino giallo e 5 sacchi neri per la spazzatura. A pochi metri sono stati trovati anche 2 spuntoni in metallo, 1 zappa e 1 pala con dei manici in legno.