Tommy è nato il 6 settembre 2004 a Casalbrancolo, in quella piccola frazione di appena 100 abitanti nel comune di Parma e viveva felicemente con i suoi genitori, Paolo Onofri e Paola Pellinghelli e il fratello maggiore Sebastiano. Tutto ad un tratto la loro vita, in quella casetta immersa nel verde in cui si sentivano protetti, si è trasformata in un incubo. Il 2 marzo del 2006, alle 21:00, degli sconosciuti fanno irruzione nella loro abitazione, facendo saltare il contatore dell’energia elettrica.
Successivamente immobilizzano i 2 coniugi e Sebastiano, rapendo, invece, il piccoletto. Mamma Paola, riuscendo a liberarsi, fa scattare immediatamente l’allarme e le ricerche, alle quali partecipano tutti i cittadini della frazione, non portano al ritrovamento di Tommaso. L’agghiacciante svolta avviene un mese dopo: Tommy è stato ucciso dal muratore Mario Alessi, che aveva fatto dei lavori, in precedenza, proprio all’interno della casa degli Onofri, assieme alla compagna Antonella Conserva e a Salvatore Raimondi.
Il 2 aprile, è proprio Alessi a condurre gli investigatori e i Vigili del Fuoco a San Prospero Parmense, sulle rive del torrente Enza, dove era stato occultato il cadavere del piccolo. Ma quanto aggiunge Alessi è davvero agghiacciante: Tonmy è stato ucciso 20 minuti dopo il sequestro “perché dava fastidio”.
Il movente? Quello di ottenere, con il suo rapimento, un grande riscatto. Per i 3 sono scattate le manette e, al termine del processo, il muratore è stato condannato all’ergastolo mentre i suoi complici, rispettivamente, a 24 e 20 anni di carcere. Intanto molte cose sono cambiate: papà Paolo è morto nel 2014 per problemi cardiaci, mentre Sebastiano si è laureato in Scienze Motorie. A tutti questi eventi, tragici e belli, Tommaso non ha potuto assistere poiché il suo corpo giace in una bara già da troppi anni.
Paola Pellinghelli, nel frattempo, vive ancora a Casalbrancolo, lì dove Tommy ha perso la vita. In un’intervista rilasciata nel 2019 al Corriere della Sera, la donna ha dichiarato: “Seba ha insistito per rimanere e alla fine ho capito che questo è l’unico posto in cui voglio stare e dove mi sento al sicuro, con i miei cani, i miei gatti, il mio giardino. In qualche modo qui c’è anche Tommy e io ci sto bene (…) il desiderio è vedere Seba contento perché non mi pare che lo sia. Per me va bene così com’è. Adesso conta soltanto la sua felicità”.