Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale sulle spiagge italiane non vi è il pienone degli scorsi anni. Anzi man mano che sono trascorsi gli anni le presenze sono diminuite sempre di più. E questo secondo gli esperti a causa di diversi fattori.
Innanzitutto soprattutto nelle località più turistiche i prezzi per trascorrere una giornata al mare, al lido, sotto l’ombrellone, sono aumentati anche del 200% rendendo praticamente impossibile alle famiglie trascorrere anche solo una giornata al mare. Ed ecco che si riscopre il piacere della spiaggia libera.
“Paghiamo la crisi del potere d’acquisto del ceto medio” – afferma senza troppi giri di parole Maurizio Rustignoli, presidente Fiba (federazione dei balneari)-Confesercenti. Secondo il professionista le famiglie non hanno più il potere di acquisto di una volta anche perchè gli stipendi sono ancora molto bassi.
E le tasse come si sa aumentano sempre di più per cui è sempre più difficile riuscire a trovare dei soldi per lo svago. Da quanto appreso dalla stampa in generale vi è stato un calo del 15% di presenze sulle spiagge italiane da Nord a Sud dove resistono alla crisi località turistiche come Gallipoli.
In parallelo, uno studio di Assoturismo-Confesercenti dice che il turismo estivo in montagna continua a crescere, magari con percentuali non altissime, attorno all’1 per cento, ma in totale controtendenza rispetto al mare. Insomma gli italiani preferirebbero più andare in montagna che al mare dove i prezzi sono diventati esagerati. C’è da dire che in estate comunque per la montagna si tratta di bassa stagione. Insomma anche le vacanze degli italiani paiono essere davvero in crisi.