Dal momento che sono davvero tanti i casi di decessi per pratiche di autoerotismo, il sito fanpage.it ha intervistato il dottor Nicola Macchione, medico specialista in urologia e andrologia presso gli Ospedali Santi Paolo e Carlo di Milano. che ci ha parlato delle cause di questo sconvolgente fenomeno. L’esperto ci fa sapere che nella maggior parte dei casi, la dipartita subentra per asfissia e/o impiccagione.
Dietro il decesso possono celarsi legature estreme, messe in atto senza conoscere né essere preparati su come svolgerle, l’uso di sostanze chimiche illegali. Gli amanti del piacere personale, inconsapevolmente, possono correre il rischio di perire per folgorazione, uso di sacchetti asfissianti, corde e cappi e/o inserimento di corpi estranei nell’organismo.
Ed ancora, si può perdere la vita per impiego di sex toys fatti in casa che non rispettano i criterio di sicurezza. C’è il rischio che questi dispositivi rimangano incastrati nell’ampolla rettale. Se non si interviene tempestivamente, con l’asportazione chirurgica, il paziente può arrivare al decesso.
Se il piacere personale è in genere piacevole, se non si rispettano le giuste regole, non si viene educati sul proprio corpo, sul rispetto della sessualità, dell’intimità e dell’affettività, i risultati sono questi, sconcertanti si, ma questi. Di suo, l’autoerotismo non procura malori ma l’esperto ci fa sapere che qualcosa può andare storto, e c’è da aspettarselo, se, ad esempio, si prendono farmaci per altre condizioni patologiche, soprattutto cardiopolmonari, e a queste di aggiunge l’uso di sostanze stupefacenti.
Pur non essendoci controindicazioni assolute al piacere personale, è assodato che il buon senso, anche in questo campo, dovrebbe sempre far da padrone, evitando di mettere in atto pratiche e comportamenti che potrebbero solo mettere a rischio la nostra esistenza.