Una storia da incubo, quella che ha avuto, suo malgrado, per protagonisti dei minori, tutti di età compresa tra i 7 e i 10 anni. I piccoli dovevano pregare sempre, anche di notte, al punto che i loro genitori e parenti stretti hanno vietato loro di non andare a scuola.
La situazione si è protratta per diversi mesi sino a quando, grazie ai sospetti dei vicini di casa, che non vedevano più i piccoli in giro, sono state avviate le indagini. I carabinieri sono arrivati a delineare lo scenario a dir poco raggelante dei fatti: si parla di una setta religiosa a gestione familiare.
Ebbene si, secondo le accuse mosse dal vicinato e oggi al vaglio degli inquirenti, i “nuovi cristiani” costringevano i loro figli, a pregare senza andare a scuola. Insomma, hanno tolto loro il diritto all’istruzione, commettendo uno dei reati peggiori del nostro codice.
A finire in cella madre, padre e zia, oltre ad una sacerdotessa con la figlia. Se pensiamo che al peggio non ci sia un limite, dobbiamo ricrederci perché la realtà supera di gran lunga ogni forma di immaginazione e quel che resta è lo sconcerto, misto all’incredulità.
Ad ogni modo, le indagini proseguono ed i piccoli verranno ascoltati da una psicologa, per capire sino a che punto i familiari si siano spinti nei loro confronti e se abbiano subito violenze, percosse o altre tipologie di maltrattamenti. Non ci sono parole dinnanzi all’accaduto e in tanti hanno chiesto la comminazione di una pena severa che possa dar loro una giusta punizione per i fatti commessi.