Questo 2024 sta volgendo al termine ma l’Agenzia delle Entrate, nel 2025, invierà circa 3 milioni di lettere di compliance ai contribuenti, tramite Pec (posta elettronica certificata) o tramite posta tradizionale. L’obiettivo è quello di mettere al corrente le persone fisiche di eventuali omissioni o dati non corretti dichiarati, emersi dal confronto con quelli presenti nelle banche dati fiscali.
Ancora prima che l’Agenzia invii un avviso di accertamento, i destinatari di tali lettere hanno la possibilità di sanare la loro posizione attraverso il cosiddetto “ravvedimento operoso”. Il contribuente, ricevuta la lettera dell’Agenzia delle entrate, deve inviare una dichiarazione integrativa in cui vengono indicati i redditi o gli imponibili non dichiarati in precedenza e contestati.
A questo punto, dovrà versare imposte aggiuntive, interessi e sanzioni per le violazioni commesse, pur essendo possibile applicargli una riduzione delle stesse.
Le sanzioni vanno pagate con il modello F24 e non è consentita la rateizzazione. Dal 2015 al 2023, il numero di lettere inviate dall’Agenzia delle entrate è cresciuto considerevolmente, passando da 300mila a oltre 3 milioni, e questo ha permesso di recuperare somme che, nel corso degli anni sono passate da 300 milioni a 4,2 miliardi di euro.
Nel 2025, l’Agenzia delle entrate continuerà a inviare lettere, in modo da permettere ai contribuenti non in regola di poter sistemare la loro posizione, andando incontro a sanzioni ridotte grazie al ravvedimento operoso. Ancora una volta, la legge non scusa ma, in questo caso, è un tantino più clemente perché offre ai contribuenti non in regola, la possibilità di ravvedersi in tempo utile. E voi, cosa ne pensate? Ritenete che questo sia un provvedimento giusto? Ditecelo nei commenti, se vi va e continuate a seguirci per ulteriori news.