Nuovo sintomo, la scoperta da non sottovalutare

C'è un nuovo sintomo per quanto riguarda una malattia che sta devastando il mondo, la scoperta è stata appena annunciata dagli scienziati. Si tratta di nuovo del Covid.

Nuovo sintomo, la scoperta da non sottovalutare

In questi giorni si è tornato a parlare del Covid-19 e della relativa pandemia. Infatti, dopo un periodo di relativa calma, i numeri dei contagi sono tornati a salire, in un momento tra l’altro in cui il Governo ha deciso di allentare alcune delle restrizioni che ci siamo portati dietro per oltre due anni. Il programma di riaperture non ha subito comunque rallentamenti, e nonostante il virus circoli ancora intensamente, si è tornati ad una relativa tranquillità.

Anche il Green Pass ha subito un ridimensionamento. Si è trattato di uno strumento fondamentale alla lotta alla pandemia, introdotto dal Governo presieduto da Mario Draghi proprio per favorire la riaperture di tantissime attività, come bar e ristoranti, che hanno sofferto soprattutto nel primo periodo della pandemia. In questi mesi sono infatti arrivati i vaccini che hanno contribuito in maniera significativa a combattere il patogeno e ad evitare ricoveri e morti. Ma i ricercatori in questo periodo hanno scoperto un nuovo sintomo del Covid a cui bisogna prestare assolutamente attenzione. 

Covid, il nuovo sintomo

Secondo quanto si è appreso in questi mesi il Covid è mutato già tantissime volte, e in circolazione adesso ci sono le varianti del gruppo Omicron. Omicron 5 sembra essere al momento la variante più diffusa, ma bisogna tenere presente che a luglio scorso il centro europeo per il controllo delle malattie infettive, ECDC, ha rilevato l’esistenza della variante del Covid, sempre del gruppo Omicron, denominata Centaurus.

Questa variante porta sintomi che assomigliano sempre di più ad un comune raffreddore, almeno nelle persone completamente vaccinate. Tra i sintomi comuni delle varianti Omicron ci sono debolezza, naso che cola, affatticamento o stanchezza e mal di testa. Questo sintomo bisogna monitorarlo, in quanto se dura più del solito molto probabilmente è un segno dell’infezione da Covid. Per le varianti Omicron ormai il tempo di incubazione del virus va dai 3 ai 5 giorni massimo, in alcuni casi anche di meno.

A differenza della variante Delta, quelle del gruppo Omicron colpiscono in particolar modo l’apparato respiratorio soltanto nelle vie superiori, quindi raramente colpiscono i polmoni. Queste varianti sarebbero comunque capaci di eludere gli anticorpi sviluppati sia con la malattia che con la vaccinazione. Uno dei sintomi da non sottovalutare è poi la mancanza di fiato, che deve essere immediatamente comunicata al medico se persiste. L’OMS raccomanda di avvisare il medico anche qualora si dovessero avvertire, oltre alla mancanza di fiato, anche disturbi del linguaggio, confusione o difficoltà di movimento e dolore al petto.

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