Nuovo Codice della strada, quanto bere per non rischiare (2 / 2)

I ministeri dei Trasporti e degli Interni sono più determinati che mai a punire i conducenti che si mettono alla guida dei veicoli dopo aver bevuto e lo dimostrano i primi dati, seguenti all’introduzione del nuovo Codice della Strada. 

Sappiamo tutti che è entrato in vigore il 14 dicembre, dunque pochissimi giorni fa ma,  sino ad oggi, sono state comminate già   quasi 5.000 multe, a causa delle violazioni delle nuove regole previste dallo stesso. L’obiettivo, inutile dirlo, è porre un freno alla mattanza che si consuma sulle strade e autostrade della nostra penisola, legata a comportamenti imprudenti, negligenti, assolutamente irresponsabili di chi si mette al volante.

Nelle prime sole 48 ore, dall’entrata in vigore del nuovo Codice, sono state contestate  4.744  violazioni,  sanzionando 14 automobilisti  per esser stati trovati alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti e non rischia certo di meno chi si mette alla guida ubriaco.

Gli automobilisti, al volante,  con un tasso alcolemico superiore a quello consentito,  specie se si tratta di recidivi,  rischiano davvero pesante. Stando a quanto stabilito nel Codice, sia prima che dopo la riforma, chi viene trovato alla guida con un tasso alcolemico superiore a 0,5 grammi di alcol per litro di sangue viene punito con una multa da 543 a 2.170 euro più la sospensione della patente da tre a sei mesi.

Chi, invece, viene  sorpreso al volante con un tasso alcolemico compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro , viene arrestato fino ai sei mesi, oltre che  multato da 800 a 3.200 euro, con la sospensione della patente da sei mesi a un anno. Per coloro che superano i 1,5 grammi per litro, oltre alla multa da 1.500 a 6.000 euro,  si va dall’arresto da sei mesi a un anno,  con sospensione della patente da uno a due anni.