Un nuovo bonus sta per risollevare le tasche degli italiani. Parliamo del bonus da 2.500 euro ma chi può richiederlo e come fare? Cerchiamo di rispondere alle domande più frequenti degli italiani, dal momento che gli italiani stanno cercando di reperire il maggior numero di informazioni possibili e attendibili dato che è un aiuto che si può richiedere già da questo mese.
Per richiedere il bonus è necessario essere cittadini italiani e avere un’età compresa tra i 18 sino ai 35 anni compiuti. Tali soggetti richiedenti devono essere accomunati dall’ esigenza primaria di poter avere la patente di guida sotto un profilo professionale per l’autotrasporto, di persone o merci. Il voucher verrà consegnato per essere utilizzato, in toto, una volta sola e l’obiettivo sarà quello di accedere alla scuola guida, aiutando dunque i disoccupati ed i ragazzi nell’inserimento lavorativo.
Il bonus è di 2.500 euro che dovranno essere utilizzati per le spese (non meno dell’80%). Esso si può usare sino al 2026, quindi i soggetti interessati a richiederlo hanno solo 18 mesi di tempo per spendere tutta la quota del voucher. Il bonus non interessa le categorie della Patente A e della Patente B ma si utilizzerà per il conseguimento delle seguenti patenti: C, C1, CE, C1E, D, D1, DE e D1E, o della carta di qualificazione del conducente (Cqc).
Per ottenere e richiedere il bonus da 2500, è sufficiente collegarsi alla piattaforma “Buono Patenti autotrasporto”, del circuito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Va effettuata l’autenticazione con lo SPID, la carta di identità elettronica (CIE) o la Carta nazionale dei servizi (CNS). Basterà poi seguire la procedura web ed inseriti i dati personali, inviando la richiesta. Ricordate che il vincolo è quello del conseguimento della patente, inerente al tempo limite, fissato in 18 mesi.
Sicuramente si tratta di un’occasione da prendere al volo in quanto il bonus è davvero consistente e c’è tutto il tempo per poterne usufruire al meglio per un buonissimo fine. Molto interessante è il fatto che il bonus in questione non va a costituire reddito imponibile del beneficiario e non va ad incidere sul calcolo dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), il che va a facilitare le cose.