Nuove varianti Omicron: attenzione a questi strani sintomi

Le due nuove varianti Omicron stanno seminando il panico tra la popolazione ma gli esperti, senza creare inutili allarmismi, ci spiegano quali sono i sintomi a cui prestare attenzione.

Nuove varianti Omicron: attenzione a questi strani sintomi

Nei giorni scorsi, in un laboratorio di Monza, è stata isolata per la prima volta in Italia la variante Omicron 4. La «sorella» BA.5 si starebbe già diffondendo in altri paesi e secondo gli esperti potrebbe arrivare presto anche nel nostro Paese. 

Parlo di una versione “evoluta” del virus, apparso alla fine del 2019 che, come sappiamo, ha dato vita a diverse sottovarianti. In Sudafrica si stanno largamente diffondendo le varianti BA.4 e BA.5, simili tra loro dal punto di vista delle mutazioni, ma con significative differenze nei sintomi e nell’impatto sull’organismo rispetto alle precedenti versioni conosciute.

I sintomi delle nuove varianti Omicron 

 La prima sequenziazione di Omicron 4 risalirebbe a gennaio, mentre quello di Omicron 5 a febbraio. A facilitare i monitoraggi delle autorità sanitarie sudafricane, il fatto che la maggioranza delle sequenze BA.4 e BA.5 presentano la cosiddetta delezione 69-70, in gran parte non presente nelle sequenze BA.2. La delezione 69-70 si traduce in un aumento della contagiosità dell’8% (Omicron 4) e del 12% (Omicron 5) rispetto alla precedente Omicron 2. Da marzo ad aprile, i contagi sono passati da 1000 a 6000 e le subvarianti 4 e 5 dal 5% al 50% dei casi.

Pur disponendo di informazioni preliminari sui nuovi ceppi, gli scienziati hanno accertato che le nuove varianti Omicron hanno una contagiosità superiore e una maggiore capacità di eludere le difese immunitarie. Ma quali sono i campanelli d’allarme, i sintomi a cui prestare attenzione? A riguardo è il virologo Fabrizio Pregliasco dell’Università Statale di Milano a farci sapere che le infezioni restano localizzate soprattutto nella vie respiratorie superiori, nella trachea, provocando sintomi come il naso che cola (rinorrea), ma anche vertigini e mal d’orecchio.

Inoltre causano meno perdita del gusto (ageusia) e dell’olfatto (anosmia), due dei sintomi più diffusi e già provocati dalle precedenti varianti insieme alla febbre alta, la tosse e i dolori. Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici Covid-19 dell’Ema, nel parlare dei 2 nuovi ceppi, ha dichiarato: “Al momento c’è bisogno di monitorare attentamente la diffusione delle sottovarianti di Omicron BA.4 e BA.5 in Sudafrica e in altre regioni, per capire se porteranno a un aumento dei casi anche nell’Unione europea”.

L’esperto ha anche ricordato che “la scorsa settimana la Commissione europea ha esortato gli Stati membri a usare i mesi estivi per fare un passo avanti nella loro pianificazione e a passare da una gestione di emergenza della pandemia a una modalità sostenibile. E i vaccini sono un pilastro centrale della nostra risposta a Covid”.

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