La variante Nimbus, rispetto alle altre varianti, ha una maggiore capacità di evadere la risposta immunitaria ma i sintomi non sono così differenti dagli altri, quinti l’entità della patologia associata al virus non sembra aver subito grandi cambiamenti.
L’Oms ci dice: “Sebbene infatti i Paesi del Pacifico Occidentale (la Western Pacific Region (WPR) dove la nuova variante sta circolando, mostrano un aumento dei casi e dei ricoveri legati al SARS-CoV-2, a fine maggio non c’erano “segni di maggiore gravità associati a NB.1.8.1, rispetto alle varianti circolanti in precedenza”.
Ma veniamo ai sintomi, che sono abbastanza simili a quelle associati alle precedenti varianti del virus. Tra questi ci sono tosse, febbre, naso che cola, mancanza di respiro, mal di gola, ma anche perdita di gusto e olfatto e sintomi intestinali, come vomito o diarrea.
Negli Stati Uniti, dove Nimbus è la seconda variante più diffusa, Rappresentando circa il 37% delle infezioni registrate, molti pazienti stanno segnalano un sintomo che potrebbe essere associato a questa nuova variante, un mal di gola molto intenso, che alcune persone, nel descriverlo, hanno definito “a lama di rasoio”, dunque molto pungente e fastidioso.
Gli esperti, allo stato attuale, non sanno se questo sintomo sia davvero caratteristico della nuova variante, ma di sicuro il mal di gola è uno dei sintomi più comuni delle manifestazioni del Covid-19 al giorno d’oggi, colpendo il 70% dei pazienti. L ‘attenzione su questa nuova variante, al momento sotto controllo, è massima, in attesa di conoscerla meglio.