Nuoro, perché lo ha fatto: salgono a 5 le persone che hanno perso la vita (2 / 2)

Roberto Gleboni, 52 anni,  ha tolto la vita alla moglie, alla figlia maggiore, al vicino di casa e al figlio di 10 anni  (gli ultimi due spirati nelle scorse ore), per poi compiere il gesto estremo.  Una strage familiare, questa di Nuoro, che ha scosso profondamente l’Italia, la quale, solo pochi giorni fa, ha già assistito, impotente, alla mattanza compiuta da Riccardo Chiaroni,  17enne che ha sterminato padre, madre e fratellino.

I sopravvissuti  della strage di Nuoro sono il  figlio 14enne e la madre 84enne di Gleboni,  Maria Esterina Riccardi.  Ovviamente le indagini proseguono a ritmo serrato , in quanto preme capire il movente che ha portato quest’uomo, apparentemente tranquillo e altruista, a commettere questa tremenda strage.

Il procuratore generale di Cagliari, Luigi Patronaggio, ha dichiarato: “In casi come questo, senza un apparente perché, lo sforzo investigativo è un dovere morale prima che giuridico”.

In queste ore, vengono valutate tutte le possibili motivazioni che possono aver portato l’uomo a sterminare la sua famiglia, per poi togliersi la vita. Forse potrebbe aver influito il rapporto litigioso con la moglie, da cui si stava separando. Le testimonianze ascoltate finore, parlando di rapporti complicati tra moglie e marito. Maria Giuseppina era ancora minorenne quando ha partorito la prima figlia e questo aveva alimentato tensioni con la famiglia della donna, soprattutto col suocero.

Eppure Gleboni lo ha risparmiato, non gli ha strappato la vita.  I vicini di casa hanno finora descritto Roberto come una persona tranquilla e disponibile ma questo cozza con quello che altri dicono di lui, descrivendolo come autoritario e aggressivo. Una vicina di casa ha detto: “Spesso urlava. A volte sembrava prepotente e quasi esaltato. Era possessivo e aveva una mania di controllo smodata, soprattutto su moglie e figli”. Non risultano comunque denunce nei confronti dell’uomo per comportamenti violenti verso la famiglia, ossia era incensurato.