Le fiamme, divampate all’interno dello stabilimento di solventi Kemipol a Scerne di Pineto, di colpo, hanno generato un nube che ha tinto di nero i cieli, generando il panico nei residenti che hanno temuto seriamente per la propria incolumità, come in genere succede in questi casi.
In via precauzionale, le autorità locali si sono attivate, con le ordinanze, proprio per evitare conseguenze ben peggiori. Difatti, nei provvedimenti è stata decisa la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e imposto l’obbligo di indossare le mascherine. Tutti i residenti hanno il divieto di soggiornare all’aria aperta, se non indossano le mascherine facciali filtranti, a causa della nube che si è sprigionata dopo l’incendio della fabbrica di solventi a Scerne.
Il provvedimento è stato adottato dai sindaci di Pineto, Roseto, Atri, Morro d’Oro e Notaresco, dunque anche nei comuni limitrofi per via della propagazione della nube. La salute al primo posto, in attesa dei risultati dell’analisi dell’aria. Inoltre, sono state sospese per un giorno le attività produttive nel comune di Pineto e di quelle presenti nel raggio di 2 chilometri dal luogo dell’incendio.
Proprio per preservare al massimo grado la salute, si è posto lo stop ala raccolta di frutta, verdure e ortaggi, così come del foraggio, ed è stato stabilito il divieto pascolo e mantenimento di animali in stabulazione chiusa per Pineto, Roseto, Atri, Morro d’Oro e Notaresco. Non possono essere utilizzati i condizionatori, con obbligo di sostituzione dei loro filtri.
Nell’ordinanza, i primi cittadini hanno disposto la chiusura porte e finestre, non stazionando all’aria aperta, sino agli accertamenti e alle rilevazioni delle sostanze che si stanno sprigionando dall’incendio al Kemipol a Scerne di Pineto, per capire se sono cancerogene o inquinanti.