Norovirus, scatta l’allarme: "Il contagio parte dai…" (2 / 2)

I casi di  norovirus stanno aumentando in misura preoccupante e, come il nostro Ministero della Salute ci dice,  si concentrano in tutti quei contesti come ospedali,  case di riposo,  scuole o, tipicamente, in ambienti confinati, come per esempio le navi da commercio e da crociera. I sintomi che un’infezione provoca sono simili a quelli delle gastroenteriti, e cioè nausea, vomito, soprattutto nei bambini, diarrea acquosa, crampi addominali,  raramente leggera febbre.

Gli studiosi  hanno evidenziato che nella maggior parte dei casi documentati, il contagio è avvenuto dopo aver  bevuto acqua contaminata o dopo aver mangiato alimenti contaminati alla fonte, da acque infette, sia nel caso di frutti di mare ( soprattutto ostriche), che di verdure fresche o di frutti di bosco.

Dati  alla mano,   gli stessi studiosi , che si stanno occupando della diffusione così ingente del virus,  hanno evidenziato che  la contaminazione degli alimenti è legata alle cisterne di raccolta dell’acqua o a piscine e fontane.  Prevenire è meglio che curare,  un detto sempre molto saggio. Quindi, come evitare il contagio? Dal momento che  questa estate è davvero preoccupante sul fronte virus,  è doveroso osservare delle norme igieniche e di buon senso basilari.

Quindi, occorre lavarsi con cura le mani prima di mangiare,   evitare di toccare i cibi quando si ha la gastroenterite e  fino a tre giorni dopo la guarigione,  lavare con cura  e disinfettare materiali e superfici che possono essere entrati a contatto con un soggetto contagiato.

Per evitare di avere a che fare con l’infezione, assicuratevi che gli alimenti  abbiano una   provenienza certificata,  specie se si tratta di  frutti di mare  che sono crudi o cotti pochissimo.  Come riportato da Leggo.it, nostra fonte di riferimento per questo articolo, occorre separare chi  porta  pannolini e pannoloni,  specie se si trova in luoghi come asili e case di riposo, dalle aree  di preparazione e distribuzione degli alimenti.