"Non tornano a casa". Famiglia nel bosco, la brutta notizia è appena arrivata (2 / 2)

Il caso della famiglia nel bosco continua a riservarci clamorosi colpi di scena, a riprova di quanto gli imprevisti possano rallentare il corso degli eventi e l’ultimo, in ordine di tempo, sta generando  fortissimo clamore.

La questione si sta dimostrando più burocratica e materiale del previsto. Il progetto di vita che la difesa di Nathan Travellion e Catherine Birmingham aveva presentato al Tribunale era imperniato sulla capacità di creare un nuovo ambiente accogliente. Il fulcro di questa iniziativa doveva essere il vecchio casolare di Palmoli, acquistato per diventare, nelle intenzioni dei genitori, la base per una nuova quotidianità per i figli.

L’immobile rurale, situato in Contrada Mondola, nel territorio di Chieti, è stato definito dai carabinieri come “un tugurio fatiscente”, cosa che è stata contestata dagli avvocati della coppia, che hanno sempre difeso a spada tratta la  sua solidità strutturale e la possibilità di renderlo sicuro e abitabile. La questione riguarda il destino di tre minori: Utopia Rose, 8 anni, e i gemelli Galoran e Blubell, 6 anni, attualmente ospitati in una struttura protetta a Vasto.

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Secondo gli atti ufficiali, tuttavia, i lavori di ristrutturazione necessari per rendere la struttura pienamente abitabile e sicura non sono mai partiti.Il cantiere non risulta aperto e le indispensabili opere di riqualificazione non sono state avviate, un ostacolo insormontabile che vanifica l’intero sforzo legale.

È con queste premesse che la questione della famiglia nel bosco approderà davanti al Tribunale dei minorenni dell’Aquila, chiamato a esaminare una situazione ancora irrisolta e piena di incognite sul futuro dei minori.