“Non si può morire per una vacanza”. Muore a 17 anni dopo una vacanza con gli amici (2 / 2)

La triste storia che sto per raccontarvi e che, da quanto è apparsa sui principali media, ha lasciato tutti sotto choc, ha per protagonista Leah Rogers, una bella ragazza di soli 17 anni. A spiegare le è accaduto, è la sua famiglia. Leah, come molti giovani della sua età. a maggio è partita assieme alla sua comitiva, per la prima vacanza da sola, diretta per la Spagna, a Majorca.  Tutto è andato alla grande, fino al suo rientro a casa.

E’ allora che ha iniziato a lamentare segni di malessere sempre più fastidiosi e invalidanti, decidendo, così, di rivolgersi al medico per andare a fondo. Secondo il curante, si trattava di una tonsillite sospetta e le sono stati prescritti degli antibiotici che avrebbero dovuto risolverle il problema. Con l’andar dei giorni,  nonostante seguisse alla lettera la cura, le sue condizioni, invece di migliorare, si stavano sempre più aggravando, al punto da essere ricoverata in ospedale, al Queen Elizabeth Hospital in Birmingham, nel reparto di terapia intensiva.

Sono stati necessari accertamenti ed esami molto più dettagliati per giungere ad una diagnosi reale, molto più seria di una semplice tonsillite. La povera Leah era affetta da una rara malattia del sangue: la linfoistiocitosi emofagocitica, curabile solo attraverso un trapianto di cellule staminali e emopoietiche. Si tratta di una malattia legata all’attivazione e alla proliferazione incontrollata di alcune cellule del sistema immunitario come i macrofagi, una classe di globuli bianchi che ha il compito di difendere il corpo dai microbi che possono causare malattie infettive.

Il 7 giugno Leah è deceduta in un letto d’ospedale, a soli 17 anni. I suoi genitori, straziati dal dolore, hanno comunque raccolto tutte le loro forze per sensibilizzare le persone di tutto il mondo su questa malattia che si è portato via per sempre, all’improvviso, la loro ragazza Una morte che ha distrutto le loro vite, lasciando un vuoto incolmabile nei loro cuori. Leah se n’è andata con il suo sogno di diventare infermiera e tutti quelli che hanno avuto modo di conoscerla la ricordano come una ragazza intelligente e affidabile.

Resta un dubbio: forse, se il personale medico l’avesse sottoposta ai giusti esami sin dal primo controllo, ossia quando la giovane si è presentata per la prima volta in ospedale, avrebbe potuto lasciarsi alle spalle la malattia e sarebbe ancora qui, a godersi la sua adolescenza, circondata dall’affetto dei suoi cari. I genitori e i fratelli hanno deciso di organizzare una raccolta fondi, col cui ricavato realizzare eventi di beneficienza nel giorno suo diciottesimo compleanno. Leah se n’è andata, con il suo fantastico senso dell’umorismo, il suo carisma, la sua passione per la vita, la sua solidarietà ed il suo carattere saggio e responsabile, al punto da essere chiamata “mamma” nell’ambito della comitiva.