Ci sono storie che si fa fatica a raccontare. Sono storie di piccoli, strappati alla vista da un crudele destino che, in pochi istanti, li ha potati via per sempre ai loro affetti.
Con loro se ne vanno via sogni, desideri, progetti. Resta solo il dolore lacerante e indelebile dei genitori che non potranno più abbracciare il loro bambino, che non potranno più godere del suo bellissimo sorriso, della sua allegria, della sua presenza.
Con la morte di un figlio, inizia il cancro dei genitori, un cancro a vita, come in molti l’hanno definito. Tutta la loro vita ruota attorno ai ricordi, ai sensi di colpa, ai tanti perché a cui non riceveranno mai una risposta.
E’ la triste vita, o meglio, sopravvivenza, dei genitori orfani, vittime di un calvario perenne. Sono tante le storie di piccoli morti perché rimasti coinvolti in terribili incidenti.
Una di queste, che sto per raccontarvi, mi ha lasciato letteralmente senza parole e ve ne voglio parlare per sottolineare la pericolosità di un gesto che avremmo visto, magari, anche fare a nostro figlio.