Un pensionato 76enne di Conegliano si è ritrovato con una bolletta della luce di 1.620,25 euro, più di dieci volte il suo abituale pagamento bimestrale di circa 150 euro. Il conto esorbitante è arrivato a gennaio 2024 da EstEnergy, società del gruppo Hera. L’uomo, incredulo, ha sottolineato che nulla è cambiato nella sua abitazione, occupata da una o due persone, e i consumi sono rimasti invariati.
L’unica novità è stata la sostituzione del contatore, avvenuta a novembre. Secondo EstEnergy, la lettura del vecchio contatore non è stata rilevata o non risultava coerente con i dati registrati. Di conseguenza, i consumi sono stati stimati sulla base degli utilizzi precedenti. Tuttavia, il pensionato sostiene che i calcoli non siano corretti, dato che le sue bollette sono sempre state regolari e prive di anomalie.
Dopo aver ricevuto l’importo spropositato, ha contattato il call center della compagnia, ma la risposta è stata chiara e definitiva: «Questo è quanto risulta dai nostri sistemi». Non volendo pagare una cifra che considera ingiusta, l’uomo ha deciso di bloccare il pagamento e di ricorrere alle vie legali.
«Non pagherò questa bolletta e se la società cercherà di recuperare la somma, farò intervenire i miei avvocati», ha dichiarato con determinazione. Inoltre, ha disdetto il contratto con EstEnergy, scegliendo un altro fornitore di energia elettrica. Il caso solleva interrogativi sulle modalità di calcolo delle bollette, specialmente in un periodo caratterizzato da rincari dell’energia.
Dal 2025, le tariffe per i clienti vulnerabili sono aumentate del 18%, con un aggravio medio annuo di 168 euro per famiglia, secondo Federconsumatori. Tuttavia, un aumento improvviso di dieci volte rispetto ai consumi abituali appare inspiegabile. La vicenda del pensionato di Conegliano evidenzia l’importanza della trasparenza e della correttezza da parte delle società energetiche, soprattutto nei confronti di cittadini con redditi limitati.