“Non ha retto”. Mara Venier dopo l’ultimo saluto a Maurizio, abbandona la camera ardente (2 / 2)

Maurizio Costanzo è stato un gigante della storia della televisione, della cultura, del giornalismo italiano. L’omaggio oggi dei romani, delle romane, degli italiani è commovente”. Queste le toccanti parole pronunciate dal sindaco Gualtieri quando la salma del grande giornalista è giunta presso la camera ardente allestita in Campidoglio. Il primo cittadino ha, peraltro, anticipato che Roma decreterà un tributo a Costanzo.

In tantissime le personalità della politica e dello spettacolo arrivate per rendere omaggio a Maurizio, il cui corpo giace in una bara marrone, semplice, con in sala fiori bianchi e corone, come quelle di Roma Capitale della Regione Lazio. Tra i primi a giungere nella camera ardente, Francesco Rutelli e la moglie Barbara Palombelli, Emanuela Aureli, Fiorello, Paola Barale e Mara Venier.

Mara Venier e Pierluigi Diaco, giunti nella Sala della Protomoteca, in lacrime, devastati dal dolore, si sono inginocchiati davanti al feretro, toccandolo commossi. Il conduttore di BellaMà, distrutto dalla perdita, è accompagnato dal marito Alessio Orsingher. Mara Venier, uscita dalla Sala, non ha voluto lasciare alcun commento ai giornalisti presenti, devastata dal dolore. Ha preferito osservare la via del silenzio, del rispetto, del raccoglimento, senza dichiarare nulla alla stampa. Un comportamento più che comprensibile, il suo.

Un pezzo di storia giornalismo, della comunicazione, il più grande della nostra storia insieme a Enzo Biagi ed Indro Montanelli, dire chi era Maurizio era scontato ma io voglio dire che ho perso un grande amico uno dei punti di riferimento della mia vita”. Questo, invece, è ciò che ieri Mara ha dichiarato, commossa, all’Ansa. Per lei Maurizio era”un amico col quale ci confidavamo continuamente, uno dei pilastri della mia vita”.

L’amata conduttrice di Domenica in ha aggiunto di averlo sentito qualche settimana fa. Era stata lei a chiamarlo perché era morto Roberto Ruggiero, ed hanno parlato a lungo. “Sinceramente lo avevo sentito bene, ora questo grande dolore”. Un dolore che ha colpito improvvisamente tutti perché la morte di Maurizio è collettiva, trattandosi di un pilastro della televisione italiana che, con il suo talento, la sua professionalità, l’aria accomodante, l’ironia, l’empatia ha fatto breccia in tutti i cuori. Semplicemente indimenticabile.