“Non ce l’ha fatta”. Emma Bonino la triste notizia è appena arrivata (2 / 2)

E’ proprio di Emma Bonino che voglio parlarvi. Il volto di Più Europa, candidata del centrosinistra, ha vinto la sfida contro Carlo Calenda, considerato da molti come l’uomo da battere dopo il grande risultato raggiunto, negli stessi quartieri, alle comunali di 1 anno fa, nel collegio uninominale LAZIO 2 ma il risultato non è bastato per entrare in Senato.

Nel collegio di Roma Centro ha vino Lavinia Mennuni, consigliere comunale di Fratelli d’Italia con il 36,37% delle preferenze, mentre la Bonino si è fermata al 33,17%, tanto che si è parlato di una Destra “pigliatutto”. Più Europa non ha raggiunto il 3%, la soglia di sbarramento necessaria al riparto dei seggi ed elegge solo 2 deputati: Ricardo Magi e Bernardo della Vedova, che hanno vinto ai rispetti collegi uninominali.

Insomma la Bonino, 74 anni, classe 1948, originaria di Bra, non è riuscita ad entrare in Senato. Impossibile, però, parlare di lei senza associarla ai diritti in Italia. Ha iniziato la sua carriera con i radicali a 27 anni con il diritto all’aborto, autodenunciandosi per provocato reato, e ha proseguito con una battaglia mai interrotta per la legalizzazione della cannabis, attraversando tutte le lotte possibili per la pace e l’abolizione della pena di morte.

Impossibile parlare di Emma Bonino senza parlare di Marco Pannella, suo grande amico, compagno di battaglie, come quella contro il presidente della Repubblica di allora, Giovanni Leone, sospettato di corruzione. Era l’anno 1978 e, solo 20 anni dopo, gli chiesero scusa. Una vita spesa per la politica, la sua. Questo, indipendentemente dalla preferenza politica, dobbiamo riconoscerlo. Così come dobbiamo riconoscerle la combattività, la grinta con cui ha sempre lottato contro l'”ospite”, così ha chiamato il tumore al polmone sinistro che l’ha colpita nel 2015.

Una donna provocatrice, che ha fatto della provocazione il suo modus vivendi. Che la si ami o che la si odi, poco le importa. Ma non possiamo “togliere a Cesare quel che è di Cesare”. Di lotte, nella vita lavorativa e privata, ne ha portate avanti tante, non sempre ne è uscita vincitrice ma è comunque una grande politica.