I noduli alla tiroide sono un ingrossamento, solitamente piccolo e circoscritto di una parte della ghiandola tiroidea. L’incidenza dei noduli alla tiroide nell’arco della vita è molto alta, ma solo in pochi casi possono diventare maligni.
Nonostante la statistica sia ottimista, la scoperta di un nodulo alla tiroide spaventa molto i pazienti che temono che l’ingrossamento posso nascondere insidie più grosse, sebbene dipenda molto dalle caratteristiche e dai sintomi che il nodulo manifesta.
Secondo gli studi condotti sui noduli alla tiroide è possibile affermare che si tratta di una patologia che colpisce molto più le donne che gli uomini e che sono molto rari in bambini e adolescenti. La statistica dice, inoltre, che solo il 5-10% di tutti i noduli è maligno. Molto spesso si sente parlare di nodulo iperecogeno, si tratta di un nodulo che presenta delle zone d’ombra al momento della diagnosi pertanto, quando il paziente si sottopone ad una risonanza magnetica, ad un’ecografia o ad una TAC il medico riscontra un’area di tessuto che produce meno brillantezza, questo è sintomo della presenza di liquido o di tessuto fibroso.
Noduli alla tiroide: sintomi
La presenza di noduli alla tiroide non scatena particolari sintomi sebbene l’esistenza di varie tipologie di noduli può incidere su quanto viene percepito dal paziente. In particolare, se si tratta di noduli di grosse dimensioni, si potrebbe soffrire di una sensazione di compressione alla zona del collo, dolore nel deglutire e, in certi casi, potrebbe comparire una tumefazione.
Se il nodulo incide sulla funzionalità tiroidea allora potrebbero manifestarsi i sintomi tipici della ipertiroideità, ovvero eccessiva sudorazione, tremori, astenia, perdita di peso o aumento della fame, tachicardia, nervosismo. Pertanto, noduli tiroidei e dimensioni sono un rapporto importante, non solo per la loro individuazione, ma anche per il tipo di sintomi percettibili da parte della persona che ne soffre.
I noduli alla tiroide sono pericolosi quando siamo in presenza di un nodulo maligno, in particolare quando la persona presenta una storia familiare di cancro alla tiroide. Un altro fattore di preoccupazione è l’individuazione di un nodulo in età giovanile, prima dei 20 anni o in anziani oltre i 60 anni. Può essere preoccupante anche quando la massa cresce in modo molto rapido, anche nel giro di poche settimane, perché il rischio di malignità è considerato molto alto.
In linea generale, si tende a pensare che i noduli freddi alla tiroide sono pericolosi, questo perché un nodulo maligno si presenta duro e con una elevata palpazione. Nella maggior parte dei casi quando è palpabile si tratta di un nodulo tiroideo freddo all’esame scintigrafico e questo rappresenta una spia dall’allarme sull’ipofunzionalità dello stesso: ecco perché è maggiore nei noduli freddi.
Non sempre un nodulo tiroideo vascolarizzato è un tumore maligno, molto spesso si tratta semplicemente di un nodulo benigno che va controllato con frequenza costante attraverso un’ecografia alla tiroide.
Nodulo tiroideo maligno sintomi
Frequentemente i tumori della tiroide evolvono molto lentamente e si riscontrano accidentalmente durante il corso di altri esami diagnostici. Nel caso della comparsa di sintomi, il primo, solitamente, è un gonfiore indolore (gozzo) che compare al livello del collo e si ingrossa progressivamente. Certe volte si riscontrano variazioni sulla voce dovute alla compressione dei nervi. In rari casi i sintomi vengono riscontrati in altre parti del corpo a causa della diffusione del tumore ad altri organi o alle ossa.
Noduli alla tiroide: cause
Le cause di un nodulo tiroideo sono molte ma la più incidente è la familiarità. Infatti non è raro trovare madri e figlie che lamentano lo stesso problema. Altre cause posso essere irradiazioni dovute a ecografie o radiografie al collo avute in età giovanile e motivi ambientali legati soprattutto alla carenza iodica.
Terapie e cure
Le terapie dei noduli alla tiroide dipendono dalla loro natura e dall’associazione all’ipertiroidismo o meno. Nel caso di noduli benigni iperfunzionanti spesso viene consigliata una terapia con iodio radioattivo 131 o con farmaci specifici. Non è esclusa che venga proposta l’asportazione di un’area della tiroide. Se il nodulo è normo funzionante solitamente il medico preferisce indirizzarsi verso un monitoraggio costante e, in alcuni casi, associa una terapia che controlli i livelli di TSH mantenendoli al minimo. L’asportazione può essere considerata nei casi in cui i noduli causino fastidi quali compressione, difficoltà a deglutire o a respirare.
Se si tratta di un nodulo maligno solitamente si procede con l’asportazione dello stesso associando una terapia essiccativa dei linfonodi. In casi molto complicati può essere valutata l’asportazione della tiroide (parziale o totale). Tale intervento causerà un problema di ipotiroidismo che potrà facilmente essere sopperito da una terapia ormonale.