La neoplasia al polmone non è rara, colpendo i paesi industrializzati, Italia compresa, e provocando numerosissimi decessi tra i pazienti oncologici. I fattori di rischio sono noti da diverso tempo, in primis il fumo di sigaretta, compreso quello passivo, seguito dall’esposizione a sostanze come l’amianto, il nickel, il catrame etc, soprattutto per motivi professionali. Come riportato da leggo.it, sulla base degli ultimissimi dati statistici, la situazione è allarmante.
Nel 2022, l’AIRTUM (associazione italiana registri tumori) ha rilevato 43.900 nuove diagnosi:, il 15% del totale negli uomini, mentre il 6% nelle donne, mentre il sito dell’ Airc fa altre agghiaccianti previsioni, scrivendo che la neoplasia polmonare potrebbe interessare un uomo su 10 e una donna su 35 .
Sconcertanti i dati sui decessi che, per questo brutto male, riguardano un uomo su undici e una donna su 45. In grosso modo conosciamo tutti quali sono i fattori di rischio e i sintomi inziali di una neoplasia polmonare, ossia dolori al petto, la mancanza di respiro, il respiro sibilante ma esiste un test che non tutti conoscono, il test del dito, davvero prezioso e presto vi spiegheremo il perché.
Il test del dito, di cui si parla il Mirror, è davvero utile, oltre che semplice da eseguire, per cogliere dei segnali che non sono considerati tipici di una neoplasia polmonare ma come si fa ad effettuarlo? E’ sempre su leggo.it che apprendiamo la modalità. E’ sufficiente premere le unghie una contro l’altra.
Un gesto facile, che può dare risultati diversi. Se non abbiamo la neoplasia polmonare, si formerà un piccolo foro a forma di diamante. Se, al contrario, tale foro non si forma, significa che le dita si sono gonfiate alle estremità e questo fenomeno si chiama clubbing. Tale sintomo è stato rinvenuto nel 35% dei pazienti colpiti da neoplasia polmonare. Ovviamente è doveroso recarsi da uno specialista, senza allarmarsi, per procedere ai dovuti accertamenti diagnostici e strumentali, utili a scongiurare il brutto male.