Di Pfizer abbiamo sentito parlare per lungo tempo durante i terribili anni di pandemia. La nota casa farmaceutica aveva prodotto in tempi record i vaccini anti-Covid, distribuiti in tutto il mondo per sconfiggere la pandemia. In questi giorni, il gigante farmaceutico statunitense ha rivelato i risultati a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN.
Una nuova pillola prodotta da Pfizer ha raggiunto risultati senza pari nella storia della cura della neoplasia del polmone non a piccole cellule (NSCLC). Questa innovativa compressa, chiamata lorlatinib, ha registrato il più lungo periodo di sopravvivenza senza progressione della malattia e ha dimostrato un miglior controllo e prevenzione delle metastasi cerebrali rispetto ai trattamenti standard.
Questo studio confronta LORBRENA (lorlatinib), un inibitore di terza generazione della chinasi del linfoma anaplastico (ALK), con XALKORI (crizotinib) in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) ALK-positivo in stadio avanzato e non precedentemente trattato. Dai risultati è emerso che il 60% dei pazienti trattati con LORBRENA era vivo senza progressione della neoplasia dopo cinque anni, rispetto all’8% di quelli trattati con XALKORI.
Roger Dansey, Chief Development Officer di Oncologia presso Pfizer, ha sottolineato l’eccezionalità di questi risultati, affermando che essi dimostrano l’impegno di Pfizer nella ricerca e nello sviluppo scientifico per migliorare le cure per i pazienti, consolidando LORBRENA come standard di cura per il trattamento di prima linea dell’NSCLC ALK-positivo avanzato.
Il carcinoma polmonare rappresenta la principale causa di decesso per neoplasia a livello globale, con 234.580 nuovi casi stimati negli Stati Uniti nel 2024. L’NSCLC costituisce circa l’80-85% delle neoplasie polmonari, e i tumori ALK-positivi rappresentano circa il 3-5% dei casi di NSCLC. La speranza è che la comunità scientifica approvi i risultati di questo studio e metta in commercio la compressa prodotta da Pfizer.