Purtroppo al giorno d’oggi la neoplasia al pancreas è una delle più difficili da curare. Solitamente questa patologia si scopre quando ormai è in stato avanzato e quindi in un momento in cui si può fare davvero poco per poter guarire.
La neoplasia al pancreas può anche avere un decorso molto veloce, anche di pochi mesi, ma con le cure che si sono via via andate sperimentando in questi l’anni l’aspettativa per i pazienti affetti da tale patologia può arrivare anche a tre anni in alcuni casi.
Tanti personaggi famosi sono deceduti a causa di tale patologie negli ultimi anni basti ricordare l’allenatore Sven Goran Eriksson e all’inizio del 2023 Gianluca Vialli, solo per citarne alcuni. Purtroppo riconoscere i sintomi della patologia molte volte è difficile, ma ci sono come sempre dei campanelli di allarme.
“La neoplasia del pancreas è insidioso perché in fase precoce non dà sintomi particolari e i segnali più evidenti compaiono quando ha ormai iniziato a diffondersi agli organi circostanti o ha ostruito le vie biliari”- afferma Alessandro Zerbi, responsabile della Chirurgia Pancreatica all’Irccs Istituto Clinico Humanitas di Milano.
“Oltre a fumo, diabete, obesità e vita sedentaria, a far aumentare le possibilità di sviluppare un cancro del pancreas è la pancreatite cronica, uno stato d’infiammazione permanente per lo più dovuto a un abuso cronico di alcol” – riferisce sempre l’esperto. “La storia familiare, poi, è responsabile di quasi il 10 per cento dei casi” – riferisce ancora Zerbi.
Non esiste quindi un sintomo ben specifico iniziale della patologia, quindi il primo passo da fare è assumere un corretto stile di vita. Solitamente quando la patologia si sta cominciando a diffondere comapiono dei sintomi come ad esempio i dolori dietro lo sterno e al torace.