Neoplasia al colon in aumento, il monito dell’oncologo: "Ecco quali sono i sintomi sottovalutati" (2 / 2)

Secondo l’oncologo Isacco Montroni, Direttore dell’Unità Complessa di Chirurgia Colon-Rettale presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, non bisogna più considerare l’età anagrafica come un fattore protettivo. “Le diagnosi per gli under 50 sono aumentate”, afferma Montroni, sottolineando che il numero di nuovi casi tra i giovani è cresciuto significativamente negli ultimi anni.

Ogni anno si registrano circa 50.000 nuovi casi di neoplasia al colon-retto, con un’incidenza sempre più elevata tra i 30 e i 45 anni. La ricerca, tuttavia, non si ferma. Il progetto BioLynch, coordinato dal Dottor Marco Vitellaro dell’Istituto Nazionale dei Tumori, sta sviluppando una nuova metodologia diagnostica basata sui biomarcatori, utile soprattutto per chi presenta predisposizioni genetiche come la sindrome di Lynch.

Tradizionalmente, il neoplasia al colon colpisce prevalentemente uomini e donne sopra i 65 anni, ma l’aumento di casi tra i giovani sta cambiando il paradigma della prevenzione e della diagnosi precoce. In alcuni casi, i sintomi come sanguinamento e alterazione delle abitudini intestinali possono essere facilmente scambiati per problemi meno gravi, ma richiedono comunque un’indagine approfondita.

Fortunatamente, i progressi nelle terapie offrono nuove speranze. Oltre alla chirurgia, la radioterapia integrata con la chemioterapia si sta dimostrando particolarmente efficace, migliorando la sopravvivenza anche nei casi più complessi. Inoltre, nuove tecniche di intervento permettono una ripresa più rapida e una qualità della vita migliore.

Infine, è fondamentale non sottovalutare i sintomi, anche nei pazienti più giovani. Una diagnosi precoce può fare la differenza, e con le nuove tecniche a disposizione, affrontare la neoplasia al colon non è più una sfida insormontabile.