Esiste un farmaco capare di ridurre drasticamente il rischio di sviluppare una neoplasia nel colon retto, ossia l’ aspirinetta. Essa è efficace soprattuto in chi, adottando uno stile di vita sbagliato, è maggiormente esposto al rischio di avere questo brutto male. A dircelo è un ultimo studio .
Esso, americano, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Jama Oncology ed è stato realizzato dai ricercatori del Massachusetts General Hospital e della Harvard Medical School , prendendo in considerazione 108mila persone.
Carmine Pinto, direttore dell’Oncologia medica del Comprehensive Cancer Centre dell’AUSL- IRCCS di Reggio Emilia ha dichiarato: «Questi nuovi dati confermano nuovamente, da una parte, l’importanza degli stili di vita nell’insorgenza del carcinoma del colon-retto e, dall’altra, come la popolazione più “a rischio” in particolar modo deve diventare l’obiettivo di strategie di prevenzione oncologica» .
Mario Scartozzi, professore ordinario all’Università di Cagliari e direttore dell’Oncologia medica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria del capoluogo sardo ha aggiunto che tra i tanti fattori alla base della neoplasia, lo stile di vita è quello cruciale. Vanno evitati: l’eccesso di alcolici in particolare il binge drinking, l’alimentazione scorretta, povera di frutta e verdura, basata sugli zuccheri, eccedente in carni rosse e conservate, il fumo, l’obesità e la scarsa attività fisica.
I ricercatori hanno notato che il 90% dei tumori del colon-retto si sviluppa a partire da adenomi o polipi che impiegano anni per trasformarsi in forme maligne.
Lo screening ematico, con la ricerca del sangue occulto nelle feci (Sof) permette proprio la rimozione dei polipi prima che si trasformino in maligni. Se il Sof risulta positivo, il paziente effettua una colonscopia, per poi asportare la lesione pre cancerosa e effettuare la biopsia sulla stessa.