Neoplasia al colon al quarto stadio, 34enne sopravvissuto: «Vi svelo i sintomi che ho ignorato» (2 / 2)

Jo Faratzis, un giovane statunitense di 34 anni, ha condiviso la sua esperienza di sopravvivenza con una neoplasia al colon al quarto stadio. La sua lotta contro il cancro, durata cinque anni, lo ha portato a utilizzare i social media, in particolare TikTok, per sensibilizzare il pubblico sui sintomi e sulla necessità di una diagnosi precoce.

“A volte mi pento per aver ignorato i sintomi della neoplasia”, sono le parole che più fanno effetto della testimonianza di questo 34enne, e che riassumono l’importanza di non trascurare i campanelli di allarme. Inizialmente, Faratzis prendeva sotto gamba alcuni segnali iniziali: il dolore lieve all’addome e la presenza di tracce ematiche nelle feci. Nonostante i consigli del medico, Faratzis ha rinviato gli accertamenti diagnostici, ritenendo non necessario sottoporsi a esami approfonditi.

Tuttavia, con il peggioramento dei sintomi, ha deciso di effettuare una colonscopia, che ha evidenziato una neoplasia al colon al secondo stadio. Poco dopo, la patologia si è aggravata, diffondendosi rapidamente ai polmoni e al fegato e raggiungendo il quarto stadio. Durante la sua battaglia, Faratzis ha subito numerosi interventi chirurgici, tra cui nove o dieci operazioni ai polmoni, alcune delle quali hanno comportato complicazioni come un collasso polmonare.

Nonostante le difficoltà, ha superato la patologia, grazie al successo delle cure e alla rimozione di tutte le lesioni maligne. Ora è in salute e guarda con fiducia al futuro. Faratzis ha espresso rimpianto per non aver preso sul serio i sintomi iniziali e per aver evitato gli esami per motivi di imbarazzo, come la reticenza a sottoporsi a un esame rettale.

Il suo messaggio è un invito a non ignorare i segnali del corpo e a superare eventuali paure o tabù legati alla diagnosi precoce. La sua storia evidenzia l’importanza della prevenzione, della consapevolezza e del coraggio nel affrontare tempestivamente problemi di salute, sottolineando come una diagnosi precoce possa salvare vite.