Un episodio gravissimo ha scosso la città di Cosenza lo scorso 21 gennaio, quando la piccola Sofia Cavoto è stata sottratta alla sua famiglia poche ore dopo la nascita presso la clinica Sacro Cuore. L’allarme è scattato intorno alle 18:30 di martedì, quando Rosa Vespa, una donna di 53 anni, ha ingannato la madre e la nonna della neonata, fingendosi una puericultrice.
Con la scusa di un controllo medico, la donna ha convinto le familiari a cedere Sofia, per poi allontanarsi rapidamente con la complicità di Aqua Moses, il marito, che l’attendeva all’esterno con un ovetto da neonato. Il tremendo episodio ha subito generato grande preoccupazione tra i familiari e nella comunità. La clinica è stata immediatamente messa in allerta, ma la coppia di rapitori, con la neonata, è riuscita a fuggire.
Tuttavia, grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, le forze dell’ordine sono riuscite a tracciare i movimenti dei sequestratori. L’operazione investigativa è stata guidata dal questore Giuseppe Cannizzaro e dal capo della Squadra Mobile Gabriele Presti, che hanno coordinato gli sforzi per ritrovare la bambina.
Le ricerche, condotte con tempestività, hanno portato gli agenti a rintracciare l’auto dei rapitori nei pressi di Contrada Rocchi, vicino all’Università della Calabria. Dopo circa quattro ore di paura , la piccola Sofia è stata finalmente recuperata e restituita ai genitori.
L’intervento delle forze dell’ordine, rapido e preciso, ha permesso di fermare i responsabili e di scongiurare il peggio. In queste ore, gli inquirenti stanno raccogliendo le testimonianze dei protagonisti di questa torbida vicenda. Clamorosa la confessione della nonna della bambina, che ha rivelato cosa le ha detto Rosa Vespa… Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva.