Una svolta clamorosa, quella appena giunta sul caso del sequestro della piccola sofia. Aqua Moses non ha partecipato al rapimento della neonata, e il pubblico ministero ha chiesto la scarcerazione del 43enne senegalese, mediatore culturale, nonché marito di Rosa Vespa.
Il giudice delle indagini preliminari l’ha accolta, ragion per cui Aqua ha lasciato il penitenziario di Cosenza.A commentare la notizia è stato Gianluca Garritano, legale dell’uomo, che fornito ulteriori dettagli sull’accaduto, dicendo: «Moses si è dichiarato innocente, si è accorto che non era suo figlio solo a casa e subito dopo è arrivata la polizia. Il mio cliente è del tutto estraneo alla vicenda, è stato ingannato dalla moglie».
Parliamo di una svolta clamorosa, che ha portato alla liberazione di Aqua, a seguito di un lungo interrogatorio dello stesso davanti al gip del tribunale cosentino, protrattosi per quattro ore. A differenza del 43enne, Rosa Vespa resterà in cella.
Del resto, lei stessa, quando è finita in manette, ha dichiarato di aver fatto tutto da sola, dinnanzi ai poliziotti che la stavano conducendo nella casa circondariale. Aqua sarebbe stato ingannato proprio da lei, che gli aveva detto di aver partorito Ansel… cosa non vera.
Il pm che si occupa delle indagini ritiene che Acqua si sia fidato ciecamente delle parole della moglie, riguardanti la gravidanza, e che non abbia mai avuto dubbi relativi ad una messinscena della stessa. Averla aiutata a portare la piccola fuori dalla clinica, non significa che fosse a conoscenza del sequestro messo in atto da Rosa. La legale della Vespa, intanto, ha chiesto per la sua assistita l’autorizzazione per una vista medico-psichiatrica che il giudice ha autorizzato. Ovviamente non ci resta che attendere i nuovi sviluppi che saremo pronti a fornirvi.