Durante l’interrogatorio di garanzia, Rosa Vespa si è assunta tutte le responsabilità dell’accaduto, mentre il marito ha dichiarato di essere all’oscuro dell’azione della donna, credendo che la bambina fosse realmente sua figlia. “Ho organizzato il sequestro della neonata, da sola. Mio marito non è mai stato al corrente dell’iniziativa”, avrebbe dichiarato la 51enne agli inquirenti.
Sulla base di queste dichiarazioni, il Gip ha preso quindi la decisione di scarcerare Moses Omogo Chidiebere, accusato insieme alla moglie di aver sequestrato la neonata dalla clinica “Sacro Cuore” di Cosenza. Entrambi sono indagati per sequestro di persona. Secondo quanto emerso dalle indagini, Rosa Vespa aveva simulato una gravidanza per nove mesi, convincendo i familiari di essere in attesa di un maschietto.
I due coniugi sono stati colti in flagrante è stato scoperto quando, all’arrivo della polizia, la coppia stava celebrando la presunta nascita con una festa a Castrolibero, alla presenza di parenti ignari. La bambina, vestita di azzurro, era stata collocata in una culletta, e la casa era addobbata per l’occasione. Le forze dell’ordine hanno evidenziato la premeditazione del gesto.
La donna aveva anche annunciato sui social la nascita di un bambino, pubblicando un post con il nome “Ansel”. Tuttavia, non vi erano tracce di una gravidanza reale o di un parto. Durante l’intervento, Rosa Vespa non ha opposto resistenza, rimanendo muta, mentre il marito sembrava sinceramente sorpreso dalla situazione.
Le indagini continuano per chiarire tutti i dettagli del caso, in particolare il grado di coinvolgimento del marito. Nonostante le dichiarazioni della moglie a sua discolpa, ci sono molti indizi nella direzione dell’attiva complicità anche dell’uomo.