Neonata rapita a Cosenza, la scoperta sui sequestratori di due settimane fa (2 / 2)

Il rapimento della neonata Sofia a Cosenza ha portato a una scoperta scioccante sui sequestratori. Rosa Vespa, 51 anni, e suo marito Acqua Moses, 43 anni, sono stati arrestati dopo aver sottratto la bambina dalla clinica Sacro Cuore.

L’episodio ha suscitato una grande risposta da parte della comunità locale e delle forze dell’ordine. La madre della piccola Sofia ha voluto esprimere la sua gratitudine per l’incredibile supporto ricevuto, raccontando il tormento di quei momenti di paura. Nonostante le ore interminabili, la bimba è stata ritrovata sana e salva e riconsegnata ai genitori.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Cosenza e dai Carabinieri, si concentrano su due aspetti principali: il movente e i controlli presso la clinica. Le dichiarazioni dei sequestratori suggeriscono che il gesto fosse legato al loro dispiacere per un episodio avvenuto due settimane prima. Di cosa si tratta?

La coppia, secondo quanto emerso, avrebbe agito motivata dalla perdita del loro figlio due settimane prima, tentando di sostituire il bambino con la neonata. Tuttavia, questa versione è ancora in fase di verifica. Il ritrovamento della neonata è stato possibile grazie al sistema di videosorveglianza della clinica, che ha permesso alle forze dell’ordine di rintracciare i responsabili in tempi rapidi.

Saverio Greco, legale della clinica, ha spiegato che durante l’orario delle visite i due si erano presentati come parenti e avevano ottenuto l’accesso. Questo episodio ha spinto la clinica a rivedere i suoi protocolli di sicurezza. Sofia è stata trasferita all’ospedale di Cosenza per accertamenti, ma le sue condizioni sono state confermate buone.