Tanna Rae Wroblewski, una neonata di 4 mesi, è deceduta dopo essere rimasta esposta al sole per un’intera giornata durante una vacanza in barca sul lago Havasu, al confine tra California e Arizona. Le temperature estreme, che sfioravano i 120 gradi Fahrenheit, hanno colpito la bambina, portando al suo malore.
Nonostante i soccorsi tempestivi e il trasporto in elicottero in ospedale pediatrico, Tanna Rae non ha potuto essere salvata. La madre della neonata ha condiviso un messaggio commovente di addio su una piattaforma per raccolte fondi, descrivendo l’inconsolabile tristezza per la perdita della loro figlia.
“Siamo distrutti, abbiamo il cuore spezzato; non ci sono parole -ha detto la madre- La nostra preziosa bambina ci ha regalato i suoi ultimi sorrisi e noi le abbiamo dato i nostri ultimi baci. Non capiremo mai perché hai dovuto andartene così presto, eri semplicemente troppo perfetta”.
Tuttavia, sui social media, i messaggi della madre sono stati accolti con una reazione controversa: molti utenti hanno accusato la coppia genitoriale di negligenza, sottolineando che quanto accaduto poteva essere evitato. Alcuni hanno addirittura chiesto l’intervento delle autorità, sostenendo che le loro azioni non dovrebbero passare impunite.
Al momento, non ci sono informazioni riguardo a provvedimenti legali da parte delle forze dell’ordine, ma la storia ha generato un dibattito acceso sulla responsabilità genitoriale e sulla consapevolezza dei rischi legati alle condizioni climatiche estreme, soprattutto per i neonati e i bambini piccoli. La comunità online è divisa tra compassione per la famiglia in lutto e indignazione per ciò che viene percepito come un dramma evitabile.