Natisone, ecco perchè Cristian non si trova (2 / 2)

Le ricerche di Cristian Molnar, il 25enne travolto dalla piena del fiume Natisone il 31 maggio, continuano incessantemente. Le sue amiche Patrizia Cormos e Bianca Doros, insieme con lui in quegli attimi interminabili, sono state ritrovate senza vita e riconsegnate alle loro famiglie.

Pietro Radu, fratello di Cristian, nutre ancora la speranza di trovarlo vivo, nonostante il previsto maltempo possa complicare ulteriormente le operazioni di ricerca. Cristian potrebbe essere intrappolato nella forra del Natisone, una gola stretta e profonda fino a sei metri, che rende l’accesso estremamente difficile per i soccorritori.

A spiegarci le difficoltà del caso ci ha pensato il sindaco di Premiaricco ai microfoni di Telefriuli: “Arrivarci è molto rischioso, serve un sostegno ai sommozzatori con l’assistenza continua dell’elicottero che arriva da Venezia ogni giorno”. Il primo cittadino ha sottolineato l’importanza di un’assistenza continua ai sommozzatori, data la pericolosità delle condizioni.

Le ricerche, in corso da 11 giorni, potrebbero essere temporaneamente sospese in caso di condizioni meteorologiche estreme. La tragedia è stata innescata dal carattere torrentizio del Natisone, le cui acque possono alzarsi di metri in pochi minuti, rendendo il fiume estremamente pericoloso.

Mentre i soccorritori si concentrano nel ritrovamento di Cristian, la procura continua le indagini. Non ci sono ancora indagati, ma è prevista l’audizione del vigile del fuoco che, cercando di salvare i tre giovani, si era tuffato nel fiume, al fine di raccogliere ulteriori testimonianze sull’accaduto.