Le ricerche del giovane romeno, residente in Austria, non si sono mai fermate e ieri pomeriggio, grazie all’abbassamento del livello delle acque del fiume Natisone, il corpo di Cristian Molnar è stato ritrovato. Era in una forra, in una delle grotte sommerse del fiume. La salma è stata rinvenuta a poca distanza dal luogo in cui, due giorni dopo la piena, ossia il 2 giugno, sono stati ritrovati i corpi di Patrizia Cormos e di Bianca Doros.
Il sindaco di Premariacco Michele De Sabata ha spiegato alla stampa le circostanze esatte del ritrovamento del corpo, dicendo che era sott’acqua, in una zona che era stata battuta diverse volte nelle tre settimane trascorse dalla piena al rinvenimento. Si tratta di luoghi quasi impossibili da perlustrare, quando l’acqua ha portate intense.
Dopo 23 giorni, i familiari hanno ricevuto la straziante notizia, quella che ha posto fine ad ogni speranza ma che ha restituito loro un corpo su cui piangere. Cristian si trovava sotto un enorme sasso, in una galleria, coperto da legname ed è stato il prezioso lavoro di straordinari vigili del fuoco a consentire la sua identificazione. Hanno notato qualcosa sotto l’acqua, dove è rimasto sino a ieri.
La salma è stata individuata dai pompieri e dagli uomini della protezione civile dopo l’abbassamento del livello dell’acqua. Come noto, il primo cittadino aveva annunciato, ore addietro, la sospensione delle ricerche subacquee, proseguendo quelle lungo le sponde del fiume, fino alla confluenza con il Torre.
Il responsabile della comunicazione in emergenza del Corpo nazionale dei Vvff Luca Cari ha precisato: «L’abbiamo trovato poco più a valle del punto dove i tre ragazzi sono stati trascinati». Si è provveduto, di conseguenza, al delicato e complesso recupero della salma.