Una storia decisamente forte, quella che sto per raccontarvi e che, a mio avviso, offre forti spunti di riflessione sulla durata effimera della vita e su come dovrebbe essere vissuta.
Premettendo che, non essendo un giudice, non sono qui a far la morale a nessuno, a volte, in una società sempre più improntata al materialismo, si crede di poter comprare tutto, anche i sentimenti, col denaro.
E’ come se tutto il resto non contasse, dinnanzi a quello che molti chiamano Dio denaro. C’è chi ostenta bei macchinoni, chi borse dal valore stratosferico, chi il lusso della sua casa.
E’ una lotta, una competizione sfrenata verso chi più possiede, a scapito dei valori veri, quelli che non possono essere comprati. Parlo dell’affetto, della stima, della generosità.
Ecco che, in un mondo sempre più avido, occorrerebbe, forse, tornare a ciò che realmente conta. Mi sono imbattuta per caso, sul web, in questa storia che ho deciso di raccontarvi.