Motociclista italiano sbranato da un’orsa: ecco cosa le ha fatto (2 / 2)

Il motociclista 48enne Omar Farang Zin è deceduto in Romania, dopo essere stato raggiunto da un’orsa nel pomeriggio di ieri, 3 luglio, sulla strada panoramica Transfăgărășan,  molto nota ai turisti che visitano il Paese. Una notizia agghiacciante, questa, in cui  un’orsa è ancora la protagonista del decesso i un uomo.  Sulla base della prima ricostruzione dei fatti,  il povero Omar è stato colpito dall’animale mentre stava facendo una sosta nei pressi di Arefu, nei dintorni della diga di Vidraru, lungo la strada che porta a Bâlea Lac.

Stava cercando di fotografarla e nutrirla, mentre si trovava assieme ad altri motociclisti stranieri, quando, tutto ad un tratto, l’orsa lo ha aggredito, trascinandolo nel bosco.

E a rendere il caso ancora più macabro e agghiacciante, è che è stato possibile ricostruire cosa è accaduto, attraverso un filmato, ritrovato nel cellulare del 48enne, in cui viene  immortalato l’esatto momento in cui l’animale  colpisce Omar,  trascinandolo  per circa 60 metri in un burrone, sotto gli occhi impotenti dei suoi compagni di viaggio che hanno provato a sottrarlo al suo destino ma non ce l’hanno fatta, assistendo ad una scena straziante.

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Sulla salma sono stati ritrovati numerosi segni di morsi ed essa è stata trasportata all’Istituto di medicina legale per l’autopsia. La polizia ha aperto un’inchiesta per delitto colposo e  le indagini proseguono a ritmo serrato. L’orsa è stata soppressa dai cacciatori.   Classe  1976, Omar viveva a Samarate, e lavorava per Sea all’aeroporto di Malpensa.  Dopo trent’anni come autista dei mezzi sulle piste era stato promosso a coordinatore di scalo.

Era vedovo, amava i viaggi e gli animali. Negli ultimi giorni,  aveva pubblicato diversi post con gli orsi02. incontrati lungo il suo tragitto in moto nella zona montana del Transfagarasan, nota anche come “La Follia di Ceausescu”. In un video postato il giorno prima della tragedia, Omar, dice: “Ecco l’orso! Che bello! Sta venendo verso di me” e ora che non c’è più,  quel filmato fa accapponare la pelle.