Morgan perde le staffe: il cantante non si trattiene su Sanremo.. (2 / 2)

Si è liberissimi di esprimersi sulla kermesse, anche se i commenti che circolano in rete sono, molte volte, altamente offensivi e quel che fa discutere è che non si contestino tanto i brani portati dai big in gara, quanto i loro outfit, paragonandoli a personaggi dei cartoon o di film di fantascienza. A pensare a demolire il Festival di Sanremo ci ha pensato un cantante, proprio nelle scorse ore, a Metropolis.

Parlo di Marco Castoldi, in arte Morgan che ha commentato le incursioni della maggioranza di centro-destra dopo le polemiche sul Festival di Sanremo appena concluso, tuonando: “I veri temi e le ideologie devono stare dentro le canzoni e non fuori. De Andrè e Gaber portavano davvero la morale dentro i propri testi”. Ma non si è risparmiato certo a questo. Chi conosce bene l’ex Bluvertigo, sa perfettamente quanto il suo modo di porsi sia schietto, diretto, a volte irruento.

Morgan è uno che o si ama o si odia, insomma. E questo si è visto nell’ attacco rivolto al vincitore della 73esima edizione, Marco Mengoni, peraltro suo ex allievo a X Factor. Su di lui ha detto: “Il suo testo è praticamente un plagio. È un burattino della discografia”. Parole al vetriolo e, ovviamente, non ci è dato sapere se Marco intenderà replicare o osservare il silenzio dopo le pesanti accuse ricevute.

In generale, Morgan boccia il Festival nel suo complesso, come peraltro ribadito a Un giorno da pecora, trasmissione di Rai Radio 1 di cui è stato ospite. “Tutto l’insieme l’ho trovato stucchevole. Le canzoni fondamentalmente non c’erano, erano carenti da molti punti di vista, soprattutto quello armonico. E senza accordi tutto diventa noioso. I testi in gara mi sono sembrati nulli, scritti da qualcuno che non è un vero autore, non c’era invenzione linguistica, non c’era nulla.”

Anche a Un giorno da pecora, ha tenuto a precisare il suo punto di vista sul vincitore: “Mengoni figuratevi, era nella mia squadra… la sua canzone l’ho udita ma non l’ho sentita. Un voto? Non è valutabile. Lazza? Non so chi sia, forse quello che somigliava a Macario? Non so, non riesco a distinguerli uno dall’altro!”. Del Festival, Morgan salva solo Anna Oxa, con il suo pezzo dal gusto armonico anni 80. E non è mancato il colpo finale: Morgan, difatti, si è candidato alla direzione artistica della prossima edizione della kermesse. E voi, lo vorreste?