Il 58enne Carmine Parlato era sposato con Elvira Arpino ed era padre di un figlio 22enne. Proprio la vedova dell’ operatore Eav della funivia del Monte Faito, deceduto nella caduta della cabina, giovedì pomeriggio, oggi è chiusa nello strazio.
Ha scelto di osservare il silenzio, cosa comprensibile, in quanto è alle prese con un lutto improvviso e immane di cui parla tutta l’Italia ma la cui notizia ha raggiunto ben oltre i confini nazionali.
La donna, quando i giornalisti le citofonano, con la speranza di intervistarla, risponde: “Ora non è il momento di parlare. Siamo chiusi nel nostro dolore. Chiedo rispetto. Mio figlio studia a Milano e ha visto dai siti la foto del padre, ha saputo così che era deceduto, quando ancora non sapevamo notizie certe. Adesso vi chiedo solo sensibilità, poi diremo quello che dobbiamo”.
La famiglia Parlato, da Vico Equense, si è trasferita in un’abitazione situata alla periferia di Castellammare di Stabia, dove oggi è chiusa nella sofferenza di un lutto così forte. La donna ha aggiunto: “Adesso devo pensare solo a mio figlio, poi si vedrà”. Sono parole forti, toccanti, che arrivano come lame al cuore.
Elvira è una donna che ha perso di botto, in questo modo assurdo, il proprio compagno di vita e che deve tutelare e supportare al massimo il figlio 22enne, il quale è venuto a sapere del trapasso del padre sui siti web che parlavano della caduta della funivia, dunque allo stesso modo in cui la maggior parte di noi è venuta a conoscenza della tragedia. Non ci sono parole, solo tantissima amarezza. Vorremmo tutti abbracciare forte questa donna e il figlio, in questi minuti. C’è chi si chiede: ma tutto questo, si sarebbe potuto evitare?