Nella serata tra il 27 e il 28 aprile, il tristemente noto gruppetto di giovani ragazzi palermitani, in sella a scooter e moto, ha raggiunto il centro di Monreale e tra loro c’erano sia Salvatore Calvaruso che Samuel Acquisto, tutti e due cresciuti nello Zen. In via D’Acquisto, hanno incontrato i tre ragazzi, Massimo Pirozzo, Andrea Miceli e Salvatore Turdo, freddandoli con colpi emessi in messo alla folla.
Secondo la ricostruzione della procura, Acquisto avrebbe accompagnato e incitato Calvaruso, pertanto è stato tradotto in penitenziario. Tutti, nel quartiere, conoscono Samuel con l’appellativo di “il boxer” per via della sua passione per la box.
Originario dello Zen di Palermo, Samuel a novembre era stato coinvolto in una tentata estorsione ai danni di una discoteca, ragion per cui gli era stato imposto il collocamento in comunità. Sui social, Acquisto scriveva: “Sempre insieme, fratello. Non ti abbandono mai”, riferendosi a Calvaruso, col quale aveva un rapporto d’amicizia molto stretto.
Il pm ritiene che Samuel abbia avuto un ruolo attivo e consapevole nel triplice delitto, avendo incitato Calvaruso a colpire a fuoco sulla folla. Acquisto ha trascorso la sua prima notte in cella, dopo essersi consegnato spontaneamente ai carabinieri, accompagnato dal suo avvocato difensore.
Intanto, massima è l’attenzione , chiesta a gran voce, contro la violenza messa in atto da i giovani e sull’abbandono delle periferie. Il vicesindaco e assessore alla Cultura Giampiero Cannella, in trade union con le parrocchie, ha dato vita ad una fiaccolata nel centro storico di Palermo per ricordare i tre ragazzi deceduti a Monreale, con un chiaro invito a non abbassare la guardia, dal momento che questi fenomeni sono dilaganti, occupando, molto più di quanto si pensi, le pagine di cronaca.