Mollicone, il testimone rompe il silenzio dopo 16 anni (2 / 2)

Secondo quanto riferisce la stampa nazionale in queste ore Marco Malnati ha riferito in aula presso la Corte di Assise di Roma di aver raccolto le confidenze di Santino Tuzi. Una confessione importante che potrebbe aprire importanti scenari sul caso.

Nel processo sono imputati l’ex comandante della caserma di Arce, Franco Mottola, la moglie Anna Maria, il figlio Marco e due carabinieri. Costoro sono quindi ritenuti dalla magistratura le persone che potrebbero avere a che fare con il decesso di Serena Mollicone. Malnati ha riferito parole importanti.

Santino Tuzi ad oggi è deceduto in quanto come ricorderà chi ha seguito il caso ha compiuto un gesto volontario nel 2008. “Santino mi disse che lui aveva visto Serena entrare in caserma e non l’aveva più vista uscire” – così ha detto Malnati davanti al pm in Corte d’Assise. Una confessione abbastanza pesante.

I magistrati hanno chiesto a quest’ultimo come mai non avesse detto prima quanto sapeva, e Marco ha confessato che sinceramente aveva paura che qualcuno potesse fargli del male, come togliergli la vita. “Prima non avevo parlato per paura, ma adesso se mi devono ammazzare lo facessero pure…” – queste le sue parole.

Per quanto riguarda quando Tuzi gli ha confessato che Serena fosse entrata in caserma e non più uscita Malnati ha riferito che Santino gli e lo disse mentre erano in un bar dove erano soliti andare.

Malnati davanti all’autorità giudiziaria ha ricordato anche il giorno del ritrovamento del corpo di Serena Mollicone nei pressi di una diga. Quel giorno, alle telecamere di una tv locale, Malnati gridò “gli hanno tappato la bocca”, riferendosi a quello che era successo a Tuzi. Un caso insomma che resta aperto, mentre la sentenza è prevista per i primi giorni del mese di luglio.